Visto lannuncio di Renzi, che saluta questodiosa istituzione, destinata a finire entro dicembre, tuttavia, cercando di raschiare il fondo del barile, Equitalia annuncia una sanatoria (relativa) sulle rateazioni. Come anticipa il sito ’laleggepertutti.it’, i contribuenti avranno così maggiori chance per mettersi in regola con gli arretrati. Chi in passato non avesse approfittato di una dilazione potrà accedere nuovamente al beneficio delle rate senza dover pagare tutto lo scaduto in ununica soluzione. È quanto risulta dal maxi emendamento presentato al Decreto Enti Locali, in discussione in questi giorni. Fino ad oggi infatti, chi non pagava le 8 rate ((indipendentemente dalla cifra iniziale) della dilazione concessa da Equitalia, non aveva più la possibilità di chiedere un pagamento rateizzato e si esponeva, in caso di mancato versamento del debito tutto in una volta, al rischio di un pignoramento. Insomma dopo averle tentate tutte (dimenticando forse che chi cade nella morosità è perché non può pagare), ecco lennesima riforma rimette mano alla legge e, per chi, non avendo pagato almeno cinque delle rate, è decaduto dalla dilazione vi sarà una sorta di sanatoria: potrà cioè accedere nuovamente alla rateazione senza bisogno di versare tutto lo scaduto. A condizione però che la relativa domanda venga presentata entro 60 giorni dalla legge di conversione del decreto legge. Questa facoltà viene riservata non solo a chi è decaduto dalla dilazione prima del 22 ottobre scorso, ma anche a chi si è reso inadempiente dopo tale data. Non è tutto. Lattuale legge prevede che, per debiti fino a 50.000 euro, la richiesta di dilazione venga autorizzata da Equitalia a semplice presentazione della istanza, senza bisogno di dimostrare la propria situazione di difficoltà economica; in tal caso lEsattore concede una dilazione a 6 anni (ossia 72 rate). Con la riforma, invece, il tetto massimo di debito passa da 50 a 60mila euro. Quindi, fino a tale importo la rateazione costituirà un diritto che Equitalia non potrà né negare, né subordinare allacquisizione di documenti attestanti la difficoltà a pagare. Scatta, infine, la possibilità per il contribuente di rinegoziare i piani di rateazione già in corso con un allungamento del periodo di pagamento. Onestamente, non ci sembra questa la strada migliore per restituire fiducia nei contribuenti, da parte di un ente che, oltre a triplicare le sanzioni (che, ripetiamo: spesso non posso essere saldate per oggettiva mancanza di soldi), non perde tempo a toglierti la casa buttandoti in mezzo a una strada. Vista lattuale crisi che sta attanagliando milioni di famiglie italiane, sarebbe stato sicuramente meglio pensare a un mini condono. Probabilmente chi avrebbe potuto estinguere un debito di 10mila euro pagandone 2mila sicuramente, a costo di sacrifici non avrebbe esitato a farlo
M.