(Adnkronos) – ”Alla fine è stata trovata una soluzione accettabile per un evento culturale che non è strettamente istituzionale…”. Massimo Sgrelli, storico capo del cerimoniale di palazzo Chigi dalla metà degli anni Ottanta fino al 2008, promuove il compromesso trovato sulla disposizione delle sedie e poltrone rosse alla ‘Scala’ di Milano, che ha infiammato la vigilia della ‘prima’ al teatro scaligero. Mai come questa volta, infatti, per l’assenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, è stato così complicato il cosiddetto placement politico, ovvero la scelta dei posti giusti dove far sedere gli invitati istituzionali. Dopo frenetiche trattative il Comune ha trovato la ‘quadra’, riuscendo a esprimere la massima vicinanza alla senatrice a vita Liliana Segre per la causa di Israele, come auspicava il presidente del Senato Ignazio La Russa.
La prima fila del palco reale sarà composta, da sinistra verso destra, da Chiara Bazoli e il marito, nonché sindaco di Milano, Beppe Sala, Segre, la figlia della senatrice a vita Federica Belli Paci, il presidente La Russa e sua moglie Laura De Cicco. Mentre in seconda fila, sempre da sinistra verso destra, si accomoderanno, accompagnati, i ministri Elisabetta Alberti Casellati, Gennaro Sangiuliano e Matteo Salvini. In terza fila, dietro il vicepremier, ci sarà il governatore della Lombardia Attilio Fontana con la consorte. Il senatore a vita Mario Monti (per sua scelta, raccontano) sarà presente in platea.
”Vedo un po’ di confusione, non mi sembra che il protocollo del cerimoniale trovi grande applicazione”, dice all’Adnkronos Sgrelli, che ha visto sfilare diciotto governi, dal Craxi II al Berlusconi quater, e ha lavorato con 14 presidenti del Consiglio. ”Assente il presidente della Repubblica Mattarella -spiega l’ex capo del cerimoniale della presidenza del Consiglio- è assolutamente corretto che in prima fila sul palco reale ci siano La Russa e la moglie, visto che il presidente del Senato è l’autorità più importante dopo il capo dello Stato. E’ giusto poi che in prima fila ci sia Sala perchè è il padrone di casa. Sorprende un po’ che la Segre sieda nel palco mentre Monti trovi posti in platea: si tratta di una diversità di trattamento tra due cariche omologhe. Mettere tutto il governo subito dietro per dare un segnale di equivalenza tra i componenti dell’esecutivo ci può anche stare. Comunque, alla fine, lo ripeto -conclude Sgrelli- hanno trovato una soluzione accettabile”.
Il risiko delle poltrone per la ‘prima’ del Don Carlo alla Scala, raccontano, è stato risolto sistemando la Segre al centro del palco reale. Una soluzione che ha accontentato e soddisfatto tutti, a cominciare da La Russa che aveva chiesto di assegnare alla senatrice a vita un posto importante, come segno di vicinanza a Israele in questo delicato momento. Nello stesso tempo, riferiscono, è stato sciolto anche un altro nodo sul tavolo del cerimoniale del Comune di Milano, quello di ‘genere’, perché senza Segre la prima fila rischiava di d essere composta da figure istituzionali di soli uomini (anche se accompagnati).