ECONOMIA

Prezzi produzione industriale in Italia: trend di luglio 2024 secondo l’Istat

A luglio 2024, i prezzi alla produzione dell’industria in Italia hanno mostrato un aumento dell’1,3% rispetto al mese precedente, ma una diminuzione dell’1,1% su base annua, secondo i dati dell’Istat. Questo andamento riflette diverse dinamiche, tra cui un aumento del 2,0% dei prezzi sul mercato interno e un leggero calo dello 0,2% sul mercato estero. Il settore manifatturiero ha registrato variazioni significative nei prezzi, con alcune categorie, come il coke e i prodotti petroliferi raffinati, che hanno visto le flessioni più marcate. Tuttavia, settori come i prodotti farmaceutici e l’elettronica hanno registrato aumenti tendenziali significativi, evidenziando una dinamica diversificata nel panorama industriale italiano.

Sul mercato interno, quindi, i prezzi sono cresciuti del 2,0% su base mensile, mentre su base annua hanno visto una flessione dell’1,6%, che rappresenta un miglioramento rispetto al calo del 3,5% registrato nel mese precedente. Al netto del comparto energetico, i prezzi hanno mostrato un modesto incremento mensile dello 0,1% e una riduzione annua dello 0,4%.

Aggiornamento ore 13.00

Per quanto riguarda il mercato estero, i prezzi alla produzione hanno evidenziato un aumento dello 0,2% su base mensile, con un incremento dello 0,3% nell’area euro e una leggera diminuzione dello 0,2% nell’area non euro. Su base annua, i prezzi all’estero hanno subito un calo dello 0,2%, con una riduzione più marcata dello 0,6% nell’area euro, mentre nell’area non euro si è verificato un lieve aumento dello 0,3%. Questi dati indicano una dinamica differenziata tra le diverse aree geografiche, con influenze specifiche legate alle condizioni economiche locali e alle variazioni nei costi di produzione e di trasporto.

Aggiornamento ore 13.30

All’interno delle attività manifatturiere, il settore del coke e dei prodotti petroliferi raffinati ha registrato la maggiore flessione su base annua nell’area euro, con un calo del 6,6%. Anche i settori degli articoli in gomma e materie plastiche, dei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, e della metallurgia hanno mostrato diminuzioni significative in tutti i mercati: il mercato interno ha visto cali del 2,6%, mentre le aree euro e non euro hanno registrato flessioni rispettivamente dell’1,6% e dell’1,8%. Al contrario, alcuni settori hanno registrato aumenti tendenziali, tra cui i prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,9% nell’area euro), le altre industrie manifatturiere e la riparazione e installazione di macchine (+3,9% nell’area non euro), e i prodotti di elettronica e ottica (+3,7% nell’area euro).

Nel settore delle costruzioni, i prezzi alla produzione per “Edifici residenziali e non residenziali” sono rimasti stabili su base mensile, ma hanno registrato una flessione del 2,6% su base annua, peggiorando rispetto al calo dell’1,6% osservato a giugno. Per le “Strade e Ferrovie”, i prezzi hanno segnato un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, ma una diminuzione dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Nel comparto della fornitura di energia elettrica e gas, la flessione dei prezzi si è ulteriormente ridotta, passando dal -9,4% di giugno al -3,8% di luglio, segnalando una graduale ripresa dei prezzi in questo settore cruciale per l’economia italiana.

Aggiornamento ore 14.00