Tra il 4 e il 5 ottobre, nellambito delle consuete attività di campionamento del particolato atmosferico, le stazioni di controllo della radioattività in aria delle sedi di Verona, Vicenza e Belluno di ARPAV hanno registrato tracce del radionuclide Ru-106.In realtà nei giorni scorsi avevano già avuto modo di registrare la presenza di tale componente. La presenza di Ru-106 in aria è stata infatti più volte evidenziata anche dagli altri laboratori del nord Italia e, tanto per dire, anche di alcuni Paesi europei come lAustria e la Svizzera. Gli esperti hanno comunque rassicurato che, benché sia una presenza inquietante, tuttavia la momento i livelli documentati, sono estremamente bassi, e quindi non in grado di destare preoccupazione sotto il profilo sanitario e ambientale. Mentre lIstituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), e gli omologhi referenti europei, stanno cercando di identificare l’origine del fenomeno, lArpav ha comunicatro che continuerà nellattività di monitoraggio, preoccupandosi di segnalare eventuali significative variazioni dei dati raccolti.
M.