(Adnkronos) – La Xj “ricombinazione del virus SarS-CoV-2”, da non confondere con una variante “potrebbe essere solo una piccola variazione. Per intenderci è come avere una Fiat Panda blu o gialla ma sempre Fiat Panda. Per capire se” ricombinando i pezzi “diventa un’Alfa Romeo o una Ferrari, ci vuole un po’ di tempo e bisogna mettere insieme una casistica, come si sta facendo per la Xe, quella inglese, che ha un migliaio di isolamenti. In questo momento, dunque, la Xj non deve destare alcun allarme, anche se serve sicuramente attenzione e necessità di approfondimento”. Così all’Adnkronos Salute, il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, commentando la ricombinazione virale Xj, isolata ieri a Reggio Calabria.
“Quando abbiamo la lettera X – spiega l’esperto – siamo sempre di fronte a ricombinanti, quindi di virus che probabilmente, infettando un singolo soggetto, nella replicazione si ricombinano. Siamo arrivati alla ‘j’, la ‘e’ è quella più rilevata in Inghilterra, dunque in questo momento è importante capire che abbiamo la capacità di fare questi sequenziamenti e di monitorare. Finché il virus circola ci saranno tante varianti, quindi prendiamo anche questa nuova ricombinazione come stimolo ad aumentare quello che in Italia si fa poco, cioè il sequenziamento almeno a campione su quantitativi rilevanti. Dopodiché va capita l’importanza epidemiologica ed eventualmente il vantaggio evolutivo che questa ricombinazione ha rispetto ad altre”.