“Se mi piacerebbe fare il ministro della Salute? E’ un’idea carina, anche se non credo me lo chiederanno. E’ un grosso impegno, non ci penso“. Dopo il noto infettivologo ligure, Matteo Bassetti, anche l’altrettanto noto virologo milanese, Fabrizio Pregliasco (fra l’altro docente all’Università Statale di Milano), ‘stuzzicato’ dai ‘volponi’ de ‘Un giorno da pecora’ – su Rai Radio 1 – si è dato ‘disponibile’ per il governo che verrà. Tuttavia, mantenendo un profilo basso, riguardo alla candidatura del collega romano impiegato a Padova, Andrea Crisanti, candidato col Pd come capolista in Europa, Pregliasco commenta che “Io continuo a fare politica, ma a modo mio. E nessuno mi ha chiesto di candidarmi“.
Poi il virologo milanese coglie l’occasione per replicare ai suoi numerosi haters, in particolare i no-Vax, spiegando che “Anche oggi sui social mi augurano una Norimberga 2 e non nascondo che talvolta mi sento a disagio ad andare in giro da solo“.
Vista l’imminente tornata elettorale, interrogato in merito agli eventuali rischi di contagio, il virologo milanese ribatte che “Bisogna andare ai seggi con la mascherina“. Anche perché, tiene a rimarcare, “sul fronte Covid ora siamo in una buona situazione, comunque il virus sta circolando abbondantemente“.
Tuttavia il docente all’Università Statale di Milano non nega di aspettarsi “delle onde di risalita di Covid in autunno e inverno. Torneremo a più di 100mila contagi al giorno, anche 150mila. Ora ci troviamo in una buona situazione. Direi però che bisogna pianificare possibili restrizioni da gestire e comunicare“.
Altro tema ‘caldo’, il ritorno sui banchi scolastici e, malgrado il ministro Bianchi proprio oggi si è augurato che il peggio sia passato, Pregliasco preferisce invece restare in ‘allerta’: “In questa attuale situazione epidemiologica di calma sul fronte Covid, credo che il messaggio che è stato dato con le indicazioni alle scuole, ossia che si può partire con una certa libertà, sia giusto. Però non dobbiamo pensare che è finita, perché ci sono rischi per il futuro ed è opportuno pianificare l’eventualità di nuove restrizioni, nel caso in cui dovessero servire. Speriamo di no, però attrezziamoci“. In ogni caso l’esperto raccomanda ugualmente di “mantenere la ventilazione e la gestione degli spazi nelle aule, perché si può sempre far meglio“.
Il virologo conclude quindi spiegando perché è sempre vigile rispetto all’andamento dei contagi: “Ricordiamoci quello che è successo in Australia, dove oltre a Covid con l’inverno agostano si è fatta vedere abbondantemente anche l’influenza“. Dunque, rimarca, ecco perché forse per le scuole si poteva fare di più: “In termini populistici si può dire che non si è fatto abbastanza, ma si può sempre fare meglio. Sulla ventilazione, sull’utilizzo di sistemi di disinfezione dell’aria: attuarli quanto più possibile aiuta e lo si potrà fare nel tempo. Ben venga tutto quello che si può migliorare anche in termini organizzativi e di spazio. Una continua progressione sarà positiva in generale, negli ambienti scolastici, anche per la qualità della vita e della didattica“.
Max