(Adnkronos) – ”Le banchine che stiamo realizzando nel porto di Bari erano state pensate già in passato ed erano bloccate. Ho cercato di capire perchè fosse bloccata da 4,5 anni un’opera così importante. Abbiamo dragato il porto con 650 mila metri cubi in tre mesi e mezzo, utilizzando la tecnologia migliore. Si può fare, mentre se non si fa vuol dire che c’è una ragione. Ma non è una ragione tecnologica, ma di inadeguatezza normativa. Noi abbiamo problemi normativi. Il problema dei dragaggi è un problema vero per l’Italia. L’Italia draga ,5 milioni di metri cubi e la Francia ne fa 50 milioni all’anno, non è possibile competere”. Lo sottolinea Ugo Patroni Griffi, presidente AdSP Mar Adriatico Meridionale, in occasione di LetExpo. la fiera della logistica e del trasporto alla Fiera di Verona.
”Noi ci siamo dati una normativa impossibile -continua Patroni Griffi- e questo non è giusto. Abbiamo tarpato una risorsa che invece avevamo. Il materiale del dragaggi che ci costringete a trattare come un rifiuto, non lo è ma è una ricchezza del Paese. Può essere usato per colmare le cave esauste, come materiale da costruzione, per fare gli argini. E’ un sottoprodotto in utto il mondo mentre da noi è considerato un rifuto”.
”Noi dobbiamo immaginare la vocazione di ciascun porto. Non dobbiamo specializzare i porti, ma devono essere polifunzionali. Ma ciascuno scalo ha percentuali diverse nelle attività. Io ho preso un porto piccolo, non solo negli spazi, ma perchè il porto di Bari veniva gestito su tre banchine addossate, ma era piccolo anche nelle movimentazioni con 4,2 mln di tonnellate. Oggi a cinque anni dal mio insediamento, si avvicina a 9 milioni di tonnellate”, conclude.