ULTIME NOTIZIE

‘Porta a Porta’, domani si ricomincia dal bar…

Anche la scorsa stagione, “nonostante le 27 partite di calcio – tiene a puntualizzare – e anche per questo sono molto grato agli spettatori di ‘Porta a Porta’”, il programma di Bruno Vespa è andato alla grandissima, tenendo inoltre conto “dell’orario disumano della messa in onda“. Tuttavia però, rimarca il conduttore, la scelta di registrare alle 18 da anche la possibilità agli ospiti politici, di avere l’illustre vetrina dei telegiornali che seguono. Del resto, tiene a sottolineare il giornalista-conduttore, “fu proprio grazie a questo che convinsi Berlusconi a venire in studio a firmare il contratto con gli italiani”.
Ed ora, a poche ore dall’inizio di una nuova stagione, la numero 25, si riparte infatti domani sera, ‘Porta a Porta’ torna portando con se alcune novità, informa Bruno Vespa: “Inizieremo l’intervista prendendo un caffè al bar di via Teulada – annuncia in conferenza stampa – era il bar delle sorelle Kessler, abbiamo voluto introdurre questa piccola novità informale, ma dopo le prime battute ci trasferiremo in studio”. Tra l’altro, fa notare, iniziare un confronto col leader di turno all’interno di un bar, “è una scelta informale, ma non leggera. In confidenza si dicono le peggio cose“.

Dunque le novità. Intanto, il giornalista confida che gli sarebbe piaciuto cambiare la scenografia ma, “questo studio è molto vecchio e per questa ragione è poco disponibile alle novità tecnologiche. Noi, però, ci siamo davvero affezionati e va anche detto che via Teulada è via Teulada. Per questo ci siamo limitati a piccoli miglioramenti grafici ma ci aspettiamo comunque un miglioramento da parte della squadra, sebbene giudicata finora la migliore, e da parte del conduttore”
Un cambio sarà quello della regia, con Sabrina Busiello che prende la poltrona comandi di Marco Aleotti. Poi i sondaggi. Per questa stagione infatti saranno due gli ‘esperti’ in studio: Nicola Piepoli ed Antonio Noto. Domani esordiranno insieme ma, nel corso delle puntate, si alterneranno ciascuno per ogni una settimana.
Altra new-entry, Federico Palmaroli, conosciuto vignettista poi distintosi per aver ‘riletto’ in romano le ormai famose frasi di Osho. Ma Vespa assicura che il suo programma non si tratta di una novità: “Già nel 1974 ho portato in tv Forattini. Cosa non facile considerato che aveva fatto la famosa vignetta con il tappo dello spumante che era Fanfani. Ecco io sono sempre legatissimo ai vignettisti e poi Palmaroli è partito da ‘Il Tempo’ ed è arrivato al ‘Corriere della Sera’ con le sue vignette in romanesco”.
Dopo un breve ‘excursus’ della storia di ‘Porta a porta’ e di quanto visto e vissuto (come quando Freccero lamentò il fatto di dover rinunciare alla messa in onda di ‘Povera Patria’ in quanto, il mercoledì era una serata ‘Porta a Porta’: “Non sono io che intervengo sui programmi – ribadisce ancora Vespa – E’ una regola della Rai quella di non mettere genere contro genere”), il giornalista tradisce un po’ di stizza per essere mancato in estate, nel pieno della crisi: “Ho provato invidia per tutti quelli che sono andati in onda durante la crisi“.

Venendo al dunque, domani sera partenza col botto: in studio interverrà prima Matteo Salvini, e poi Nicola Zingaretti mentre, giovedì, sarà la volta ‘forse’ (dipende dall’eventuale sesione annuale dell’Assembklea Onu) di Di Maio, o di un importante esponsente M5s.
Onde evitare ‘chiacchiere’ sul nascere poi, il conduttore sottolinea che l’invito al segretario della Lega ha un motivo preciso: “Avevo invitato il presidente del Consiglio Conte il 16 luglio -spiega Vespa per far comprendere le ragioni per le quali ‘Porta a Porta’ inizi con Salvini che ora è all’opposizione – ma lui ha risposto che preferiva di no il 7 agosto, quando poi abbiamo invitato Salvini e Zingaretti. Per prassi istituzionale abbiamo poi rinnovato la nostra proposta al premier Conte ma non abbiamo certo disdetto l’invito a Salvini per la nostra consueta correttezza che in 24 anni non è mai venuta meno”.
Tuttavia Vespa tiene a ribadire la sua totale dedizione all’attualità: “Fin dall’inizio dissi che noi siamo come ristoratori; andiamo al mercato e vediamo lì la verdura che c’è”.
Max