Popeye l’eroe buono che mangia sano

Compie novanta anni Popeye alias Braccio di Ferro. E resta ancora oggi un simbolo di eroe buono che mangia sano, anche se appare burbero, un po’ iracondo e, soprattutto, non esattamente un adone in quanto a bellezza.
L’amore per lui, personaggio nato dal talento e dalla intuizione di un noto fumettista americano, Elzie Crisler Segar nel 1929 appunto, ha un nome chiaro e tondo: quello di Olivia. La magrissima, lunghissima e chissà perchè corteggiatissima donna cardine dell’intera storia che vede, quotidianamente, l’eroe marinaio contrapporsi al corpulento e brusco Bruto. Un nome un programma, dicevano i latini. E quello che Elzie Crisler Segar ha creato, e poi portato allo schermo da Dave e Max Fleischer, ha parimenti tutto per essere ricordato col suo nomignolo italiano: Braccio di Ferro appunto, altrimenti chiamato Popeye che dal 17 gennaio 1929 fa innamorare la sua Olivia scazzottando con Bruto, accompagnandosi spesso nelle sue avventure dal piccolo Pisellino e dal compare di tavola Poldo.
Se Poldo ama hamburger e panini, però, Popeye invece gli spinaci. Più ne mangia e più Popeye diventa forte: è così che supera le avversità, le provocazioni e prevaricazione di Bruto, eterno rivale in amore per Olivia.
La pipa e lo sguardo inclinato, il cappello da marinato, il tatuaggio con l’ancora: ecco Popeye con la sua scatola di spinaci vera arma segreta: in difficoltà, Popeye la apre, la mangia e immediatamente si trasforma nell’uomo fortissimo e sicuro di sé che è. Ed ecco che da personaggio secondario della striscia a fumetti Thimble Theatre creata da Segar, lo strambo marinaio dal buon cuore è divenuto protagonista di famosi cortometraggi cinematografici, cartoni animati per la tv, videogiochi, pubblicità, e anche un francobollo celebrativo nel ’95  oltre ad un film d’animazione Disney di Robert Altman con Popeye in carne ed ossa interpretato da Robin Williams. Ecco, anche, se non soprattutto, perchè ancora oggi si dice: “Mangia gli spinaci che diventi forte come Popeye e il suo braccio di ferro.”