Terribile tragedia alle porte di Pisa, nella zona Pontedera, dove una giovanissima ragazza di appena 18 anni, al terzo mese di gravidanza, si è uccisa gettandosi sotto ad un treno. Una storia fatta di angoscia e solitudine quella di Fatima, fuggita da casa a soli 17 anni per stare accanto al fidanzato osteggiato dai genitori: giorni trascorsi prima in una casa famiglia, poi in strada e una gravidanza da affrontare in completa solitudine. Fino a quando, sola e sempre più sofferente, ha fatto lestremo gesto: ha raggiunto la stazione e una volta nel sottopasso ha iniziato a correre sempre più forte, per poi lanciarsi contro un treno in corsa. La tragedia sarebbe avvenuta domenica pomeriggio nella stazione di Pontedera, nel Pisano. Un breve giro di testimonianze è bastato agli investigatori per imboccare la pista del suicidio e avviare accertamenti sulle cause.
Il corpo della giovane è finito a medicina legale, in vista dellautopsia, mentre ai carabinieri è toccato il duro compito di avvisare i genitori. Secondo le prime informazioni la ragazza si era allontanata da casa più di un anno fa proprio per lostilità del padre e della madre nei confronti del fidanzato, un marocchino conosciuto alle forze dellordine per precedenti per droga sfociati, tra le altre cose, in un divieto di dimora (sempre nel comune di Pisa) imposto dal tribunale.
I mesi successivi li ha passati tra due case famiglia a Firenze e a Pontedera e tra alloggi di fortuna insieme con il compagno. Come confidato ai carabinieri da alcuni conoscenti, ha iniziato a manifestare segni di un profondo disagio proprio in concomitanza con la gravidanza e soprattutto la prospettiva di affrontarla da sola, visto il disinteresse mostrato dal fidanzato. Nei giorni scorsi ha rotto i rapporti anche con luomo, forse con lobiettivo di riappacificarsi con la famiglia, ma ancora una volta ha trovato soltanto solitudine. La parola fine domenica scorsa.
Nellindifferenza generale, si è presentata davanti alla stazione con laria spaesata, ha raggiunto il sottopasso e poi come in uno stato di trance ha iniziato a correre. I testimoni non hanno fatto in tempo a rendersi conto delle sue intenzioni, così lei ha tirato dritto verso un convoglio che stava sopraggiungendo in quel momento. Limpatto è stato violentissimo. A lungo il corpo non ha avuto un nome, fino a quando, a diversi metri di distanza, è stata trovata la borsetta con dentro i documenti e pochi spiccioli. Un migrante che gravita intorno alla stazione di Pontedera, anche lui nordafricano, si è avvicinato poi agli agenti della polfer per una prima identificazione: “E lei, è Fatima”, ha detto con le mani sulla faccia per la disperazione. Ora sul caso proseguono le indagini dei carabinieri. I militari vogliono chiarire, tra le altre cose, se la ragazza fosse stata spinta dal compagno a fare uso di sostanze stupefacenti.