Non che non vi fossero altre infrastrutture ed opere ugualmente prioritarie (dalle concessioni balneari, ai piloni dei cavalcavia autostradali ormai logori) anzi, forse ce ne sono sin troppe, tuttavia poco fa al Senato è stato subito approvato il dl n. 35, relativo alla realizzazione del Ponte di Messina (recante disposizioni urgenti).
Ricordiamo che lo scorso 13 maggio era stata la volta della Camera, che aveva mostrato il disco verde, forte di 103 Sì, 49 No, e 3 astenuti.
L’ok, come da previsioni, è stato lungamente accompagnato dai calorosi applausi della maggioranza, dei leghisti che si sono ammassati accanto a Salvini, ministro per le Infrastrutture, evidentemente più che soddisfatto.
Ponte sullo Stretto, Salvini: “Infiltrazioni mafiose? Io mi fido della magistratura”. Poi l’annuncio: “L’apertura del cantiere avverrà l’anno prossimo”
Insomma l’antico ‘pallino del Cavaliere’, oggi ‘ereditato’ dal leader del Carroccio, come annunciato da quest’ultimo, l’apertura del cantiere per la costruzione del ponte “avverrà l’anno prossimo“. Visto poi che ‘pensare male è peccato, ma non si sa mai’, dato il contesto in cui ‘l’opera miliardaria vedrà la luce’, Salvini ha subito tenuto a rimarcare che è da escludere qualsiasi rischio di infiltrazioni mafiose: “Io mi fido della magistratura“, ha affermato, aggiungendo che “il Comitato tecnico-scientifico sarà composto dai più grandi esperti internazionali, coinvolti per realizzare la più grande opera pubblica al mondo, il ponte a campata unico più grande del mondo, che sarà l’orgoglio dell’Italia nel mondo“. Ecco, quello che in parte indispone rispetto a quest’opera, pure notevole, più che l’urgenza della sua utilità, è già destinata ad un uso prettamente ‘propagandistico’…
Max