Sotto Ponte Salario, ponte sopra al quale passano le auto che arrivano a Roma, c’è un cavo con dentro dei fili elettrici. Dov’è la stranezza? Il cavo è inchiodato ai resti di un antico ponte romano tutelato dalla Soprintendenza.
“Ricevuta una segnalazione da Retake Sacco Pastore” dice Lorenzo Grassi, portavoce dell’associazione ambientalista Sherwood a Repubblica “ci siamo recati sul posto e abbiamo constatato che nel passaggio sottostante il ponte è stato posizionato un tubo corrugato con all’interno un cavo elettrico sostenuto da tasselli infissi direttamente sui paramenti in pietra antica”. Il cavo è attaccato sui paramenti di pietra del fornice laterale, il che significa che si trova esattamente sulla parte originaria archeologica della struttura romana – datata tra la fine del II sec a.C. e la prima metà del I sec a.C.
Cosa si chiede dunque alla Soprintendenza? “Si chiede alla Soprintendente Daniela Porro, ai vigili e ai carabinieri se il lavoro di installazione del cavo, il cui tracciato sembra aver recato un possibile danno alle parti archeologiche di Ponte Salario, abbia ottenuto le necessarie autorizzazioni di rito e abbia rispettato le normative di sicurezza previste per i collegamenti elettrici – dice Lorenzo Grassi, portavoce dell’associazione ambientalista Sherwood – Ma anche se possa alimentare l’energia necessaria a cartelloni pubblicitari video già installati o da installare”.
“Nell’esposto – si legge su Facebook dall’Osservatorio Sherwood Villa Ada – abbiamo chiesto ai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale e alla Polizia Locale di Roma Capitale di verificare se questo proditorio intervento sia eventualmente da mettere in relazione con l’alimentazione elettrica di cartelloni pubblicitari presenti o in progetto sulla sovrastante via Salaria.