Un mese dopo la tragedia del ponte Morandi, Giovanni Toti su Facebook richiama il governo. A partire dallincapacità di indicare il nome del commissario, dalla definizione dei suoi “superpoteri”. Dopo un consiglio dei ministri in cui ci sono ancora chiare divisioni tra la Lega e il 5Stelle, che riguardano anche il ruolo di Autostrade nella ricostruzione e la gestione del lavoro una volta terminato. “Ora il governo ha fatto un decreto su Genova – scrive il governatore della Liguria – ma se i tempi non sono quelli che ci aspettiamo da noi, entro la demolizione di settembre, allinizio del cantiere a novembre, risponderanno ai Liguri e agli italiani e non tollereremo unora di ritardo per nessuna ragione al mondo “.
E poi Toti – protagonista nei giorni scorsi di uno scontro duro con il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli – sottolinea quanto fatto dal Comune e dalla Regione. “A un mese dal crollo del ponte Morandi abbiamo trovato le case per chi doveva andarsene, e con il sindaco Marco Bucci per Genova, inaugureremo la nuova strada del mare, costruita in soli 30 giorni”. In altre parole, non ci sono ritardi o divisioni sul territorio. Il ministro dellInterno, Matteo Salvini, cerca di rassicurare il governatore, che è anche lesponente di Forza Italia più vicino alla Lega: “Il nome del commissario straordinario per lemergenza a Genova, dopo il crollo del ponte Morandi, è essere daccordo con le autorità locali “. E il vice ministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, in “Lintervista” di Maria Latella su Sky Tg24 aggiunge: “Cè chi è interessato a dividere il governo e le autorità locali”. E poi: “Considererei inappropriato il coinvolgimento delle autostrade”.
Ieri il primo ministro, Giuseppe Conte, ha difeso il suo ruolo. Ha detto che il decreto demergenza, per Genova, “non è fatto di fogli bianchi ma di misure concrete, quelle che servono a far ripartire la città”. E ha affermato di “non aver ceduto al ricatto di Autostrade”. Martedì, il governatore Toti e il sindaco Bucci saranno a Roma per un vertice con il governo che dovrebbe essere decisivo. Ma la strada per il dirigente sembra in salita.