In rappresentanza del governo, Salvini ha deposto una corona presenziando alle commemorazioni del 5° anniversario della tragedia del ponte Morandi di Genova.
“Conto di tornare l’anno prossimo con un disegno di legge già depositato che riconosca anche i cittadini vittime non di un evento alluvionale. Quei 43 morti non sono morti per una calamità naturale. Sono vittime dell’incuria, di qualcuno che non ha fatto il suo lavoro, di qualcuno che non ha mantenuto gli accordi fatti. Mi sono letto diversi atti di quel processo: ci sono stati miliardi di euro di profitti, una parte dei quali avrebbe dovuto essere reinvestita in manutenzione che evidentemente, visto quello che è accaduto, non è stata reinvestita in manutenzione.”
E ancora: “Non voglio anticipare sentenze ma mi sembra evidente, quindi spero l’anno prossimo di portare in dote oltre alla vicinanza e al cordoglio anche una legge che equipari le vittime del Ponte Morandi e di altri episodi di incuria alle vittime del terrorismo”, ha detto il vicepremier intervenendo alla cerimonia. Oggi, ha aggiunto Salvini, “piangiamo 43 vittime non della sfortuna, del caso o del cambiamento climatico ma dell’avidità dell’uomo e conto che qualcuno paghi il conto di questa avidità”.