Ponte Morandi, fra i documenti sequestrati una richiesta di studio all’Università di Genova

    Tra le carte sequestrate dalla finanza negli uffici della Società Autostrade c’è anche un recente accordo firmato con l’Università di Genova. È un contratto per uno studio. Ancora una volta sul viadotto Morandi. Solo due settimane prima della firma del crollo, il primo agosto 2018.
    I pubblici ministeri sembrano essere particolarmente interessati a quest’ultimo documento. C’è chi chiede perché un progetto già approvato dal Provveditorato e dal Ministero necessitasse di ulteriori studi.
    Il sospetto è che Autostrade abbia “accusato” le criticità del progetto di rinforzo dei soggiorni, i tiranti del ponte 9 che avrebbero ceduto per primi, contenuti nel verbale di febbraio di quest’anno con il quale il Comitato Amministrativo del Provveditorato ha autorizzato il progetto presentava, ma conteneva una serie di gravi – allarmanti secondo la procura – osservazioni sui metodi usati per testare la forza del calcestruzzo. Metodologie definite di volta in volta “fallaci e obsolete” o soggette a errori anche dell’80% o anche oltre il 100%.

    L’accordo è stato firmato con Dicca, il dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Genova. «Lo studio – spiega il coordinatore, il professor Giovanni Solari – sarebbe iniziato a settembre e sarebbe durato 8 mesi. Ci era stato commissionato appunto per valutare l’ormai noto progetto di rinforzo. Ci eravamo confrontati direttamente con i tecnici del Tronco di Genova. Ci siamo salutati all’inizio del mese, convinti che avremmo iniziato a lavorare a settembre “.
    Solari spiega anche che “non avevo inserito a malincuore nel gruppo di lavoro il professor Brencich che, pur essendo un grande esperto, aveva già espresso opinioni sul viadotto e non volevo creare una situazione di imbarazzo”.
    Brencich, che ha prestato servizio nel comitato amministrativo del Provveditorato ieri, si è dimesso dalla sua posizione di membro del comitato di controllo del MIT per ragioni di opportunità, come ha sottolineato lui stesso.
    Per quanto riguarda lo studio commissionato dalla Dicca, un altro degli insegnanti della squadra che avrebbe dovuto esaminare il “ponte dei malati” è l’ingegnere Sergio Lagomarsino: “Nonostante avessero tutte le approvazioni – hanno spiegato un ulteriore controllo. Dopo aver letto le considerazioni sulle misure del cemento da parte del Comitato Tecnico Amministrativo del Provveditorato comprendo le loro riserve.Il nostro incarico sarebbe stato svolto principalmente sulle mappe fornite da Autostrade, quindi su studi e valutazioni effettuati da loro o sviluppati dai loro consulenti, ma potrebbe anche hanno previsto sondaggi e ulteriori analisi oltre a quelli trasmessi dalla società “.
    Tra gli investigatori circola l’ipotesi che Autostrade dopo le osservazioni del Provveditorato volesse in qualche modo proteggersi ulteriormente o forse capire se ci fossero dei problemi critici su cui intervenire rapidamente-
    “Dobbiamo dire – ha aggiunto Solari e Lagomarsino – che non ci è stata chiesta alcuna particolare urgenza, né sono state suggerite richieste mirate specifiche, ma per valutare l’intero progetto in tutte le sue parti”.