Rudolf Nureev, George Balnchine, MikhaileI Nikolaevich Baryshnikov, MichailI Michailovic Fokine, Matilda Feliksovna Kshesinskaya, Natalia Romanovna Makarova, Vaslav Fomiv Njinskij, Anna Pavlova, Olga Aleksandrovna Spessivtzeva. Bastano questi nomi, celebri, per dare idea di cosa rappresenti, ed abbia rappresentato, la ‘Danza russa‘ nel mondo. Parliamo di una disciplina artistica capace di graziare ulteriormente quanti con il dono del talento, fino a spingerli sulle vette più alte dell’arte tersicorea. Artisti spesso nati poveri, che una volta raggiunto il successo non se ne beano ma, addirittura, lo mettono a disposizione di altri meno fortunati.
L’ultimo in ordine di tempo Sergei Polunin, nato in Ucraina, a soli 13 anni cotretto a trasferirsi a Londra per affinare le sue eccelenti qualità. Classe 1989, poi naturalizzatosi russo (nota la sua ‘passione’ per Putin), nel 2012 era il primo ballerino dell’Accademia moscovita ‘Stanislavski e Nemirovich-Danchenko’, oltre che membro dell’Opera di Novosibirsk. La sua danza ha incantato il mondo, è stato più volte invitato a Monaco, dal al Bayerisches Staatsballett.
Talentuoso anche nelle coreografie, a riprova del suo successo internazionale, Polunin il 26 agosto passerà per l’Arena di Verona con il ‘Romeo e Giulietta’ di Johan Kobborg.
Ebbene, come dicevamo prima, anche questo grande danzatore non ha dimenticato le sue umili origni, e gli enormi sacrifici affrontati per realizzare i suoi sogni bambini. Così, ha deciso di destinare parte dei suoi guadagni all’istituzione di un fondo, in Russia, da destinare ai bimbi più talentuosi ed ai ballerini in difficoltà, per per sostenerli nella realizzazione di un suo antico desiderio, ovvero, ha riferito alla ‘Tass’ el corso di un’intervista, la ricerca della “coreografia del futuro”, per la cui realizzazione Polunin ha rivelato di “avere piani ambiziosi”.
Così, grazie al suo aiuto la neo “Fondazione caritatevole Sergei Polunin per il sostegno e l’incoraggiamento delle arti“, puntualmente registrata, si è già attivata mettendosi alla ricerca di giovani promesse in tuto il Paese. Tuttavia Polunin, che ha già scoperto e seguito personalmente quattro ballerini serbi (che ora, afferma orgoglioso, “grazie alla Fondazione potranno portare avanti un lavoro su scala maggiore e più sistematico in Russia”), ha tenuto a precisare che la sua ‘organizzazione benefica’ è aperta anche agli stranieri, e a danzatori, coreografi, e compositori anche già affermati, pur di riuscire a “sviluppare il balletto come arte e creare la coreografia del futuro”.
Max