“700 così, veri”, recita uno dei manifesti esposti dai lavoratori e le lavoratrici della polizia penitenziaria in protesta sotto la sede del Provveditorato dell’Amministrazione di Regina Coeli. Il riferimento è al numero di unità mancanti nel Lazio. Così gli agenti impegnati attualmente nelle carceri laziali sono costretti a doppi turni e a un lavoro di sorveglianza più ampio, che mette a rischio anche la loro salute
“Dove c’era una sezione per persona, ora una guardia fa due o tre sezioni. C’è un problema di sicurezza. Tanto è vero che sono aumentate negli ultimi anni le aggressioni al personale di polizia penitenziaria. Sono aumentate in maniera esponenziale”, dice Mauro Tronca, coordinatore regionale Fp Cgil Roma e Lazio.
Assunzioni immediate e rassicurazioni sul futuro: queste le richieste dei lavoratori presenti oggi sotto Regina Coeli. Che nel mirino mettono anche la campagna vaccinale partita in colpevole ritardo nelle carceri laziali. La protesta passerà da Roma a Civitavecchia, dove lunedì gli agenti della polizia penitenziaria si ritroveranno davanti alla casa circondariale del nuovo complesso, per portare avanti la loro battaglia.
“Chiediamo l’assunzione immediata di personale di polizia penitenziaria, teso a garantire una vita dignitosa a tutto il personale che lavora, ma anche a tutte le persone che vivono il carcere – dice Stefano Branchi, coordinatore regionale Fp Cgil Roma e Lazio – Per quanto riguarda il piano vaccinale siamo stati gli ultimi a partire e va a rilento”.