“Nella vita mai dire mai, oggi direi di no. Dipende sempre dalle offerte, da cosa si va a fare. Al momento non ci penso, ci penseremo: il 2023 deve ancora arrivare”.
Ora che bene o male l’emergenza sanitaria inizia a diradarsi, i media possono finalmente concedersi la licenza di poter ‘approfittare’ della presenza di medici ed esperti, anche per porre loro domande ‘altre’ – anche ‘giocose’ – ma comunque aderenti alla loro posizione di acquisita fiducia negli italiani. Così, avendo come ospite del loro gettonassimo programma radiofonico il noto virologo ligure, Matteo Bassetti, quelli di ‘Un giorno da pecora’, gli hanno domandato cosa ne pensa di un suo eventuale ingresso in politica, attraverso una candidatura alle politiche.
Ma il ‘gioco’ dura poco, dato è che il responsabile di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, ci mette un attimo a rientrare nei ranghi, affermando che “Quando finirà la pandemia continuerò a fare il mio lavoro, continuerò a fare il dottore e il professore universitario. Non avrò nessun problema ad uscire dai radar“.
Infatti, spiega ancora Bassetti, tracciando una sorta di bilancio, “In questi due anni ho sottratto tempo soprattutto a mia moglie e ai miei figli. Non ho mai preso un euro e ho portato via tempo alla famiglia”. Dunque, afferma senza mostrare ‘tentennamenti’, ”Non mi mancheranno tv e interviste, troverò altro da fare nel tempo libero”.
Visto quindi il tono tutto sommato ‘confidenziale’ dell’intervista, in virtù di quanto vissuto in questi anni, e dei contrasti spesso maturati anche fra colleghi, nel discorso si finisce anche per citare un suo collega, come lui, balzato al centro della pubblica attenzione: il professor Andrea Crisanti, anch’egli distintosi per le sue conoscenze rispetto al coronavirus. Ma Bassetti taglia corto: “Io non discuto con chi non stimo. Parla di cose che non sa. Quando parla di clinica di malattie infettive, quando parla di come si curano le persone, sono argomenti un po’ lontani da un bravissimo microbiologo, parassitologo e virologo. Per alcuni argomenti è meglio ascoltare chi vede i malati per mestiere e non chi non ne vede proprio o li ha visti solo all’università“
Max