Pnrr, target Mise al 30/6: entrata in vigore dm su investimenti rinnovabili e batterie

(Adnkronos) – Il ministero dello Sviluppo economico punta entro il 30 giugno all’entrata in vigore “di un decreto ministeriale che specifichi l’ammontare delle risorse disponibili, i requisiti di accesso dei beneficiari, le condizioni di ammissibilità dei programmi e dei progetti, le spese ammissibili e la forma e l’intensità degli aiuti per lo sviluppo di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza e per lo sviluppo di batterie”. E’ quanto emerge dai documenti dei ministeri che fissano i milestone e i target al 30 giugno 2022 del Pnrr, presentati in Cdm. “L’intervento – si legge – è finalizzato a potenziare le filiere in Italia nei settori fotovoltaico, eolico, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico”.  

L’intervento prevede risorse per 1 mld da destinare a progetti di investimento per le filiere del fotovoltaico e dell’eolico (500 mln) e delle batterie (500 mln), tramite lo strumento agevolativo dei contratti di sviluppo. È stato firmato il 27 gennaio 2021 il decreto ministeriale (in attesa della registrazione presso la Corte dei Conti), che individua gli obiettivi e le modalità di attuazione dell’investimento. La milestone (T2 2022) sarà ufficialmente conseguita con l’entrata in vigore dell’atto. Per ciascuna filiera, vi è già un progetto di investimento in fase avanzata.  

 

La milestone del ministero dello Sviluppo economico che ha l’obiettivo di “integrare le risorse del Fondo Nazionale per l’Innovazione, lo strumento gestito da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere lo sviluppo del Venture Capital in Italia” è prossima al conseguimento. L’intervento è finalizzato a potenziare con 300 mln il Fondo nazionale innovazione gestito da Cdp per il rafforzamento del mercato del venture capital italiano.  

È stato definito sia il decreto ministeriale (trasmesso il 27 gennaio 2022 al Mef per controllo del servizio Pnrr) che disciplina la politica di investimento del fondo, sia il conseguente accordo finanziario, la cui notifica è prevista come milestone per il secondo trimestre del 2022.  

Il Mise ha come obiettivo, entro il 30 giugno, quello di “integrare l’attuale fondo Ipcei con risorse aggiuntive che consentiranno di finanziare nuovi progetti per riunire conoscenze, competenze, risorse finanziarie e attori economici di tutta l’Unione, favorendo la collaborazione tra settore pubblico e privato”.  

L’investimento destina 1,5 mld al finanziamento della partecipazione delle imprese italiane agli Ipcei (important project of common european interest). Nel 2021 sono stati pubblicati gli avvisi per le manifestazioni di interesse che hanno riguardato gli Ipcei idrogeno, microelettronica 2 e cloud.  

Attualmente è in corso da parte della Commissione Ue (Dg Comp) l’esame della pre-notifica dei progetti idrogeno (per i ‘filoni’ tecnologia e industria) e microelettronica. In ragione delle tempistiche previste, si stima che la data di notifica possa ricadere nel primo trimestre del 2022 e, in conseguenza, la milestone per secondo trimestre del 2022 (entrata in vigore del decreto ministeriale per l’assegnazione dei fondi) potrà essere rispettata assegnando le risorse ai progetti presentati sull’Ipcei idrogeno.  

 

Entro il 30 giugno il ministero dello Sviluppo e il Mur puntano “al finanziamento della creazione di centri di ricerca nazionale in grado di raggiungere, attraverso la collaborazione di Università, centri di ricerca e imprese, una soglia critica di capacità di ricerca e innovazione”.  

Intervento di titolarità del Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur). Il ministero dello Sviluppo Economico partecipa alla cabina di regia che ha una funzione di monitoraggio e supervisione.  

È stato pubblicato a dicembre 2021 il primo per la presentazione di ‘proposte di intervento per il potenziamento di strutture di ricerca e creazione di ‘campioni nazionali’ di ricerca e sviluppo su alcune key enabling technologies’ e riguarda investimenti per 1,6 miliardi di euro.