(Adnkronos) – “Nell’ambito della legislazione emergenziale vi sono stati interventi normativi che, pur se ispirati dall’obiettivo di evitare ritardi e inerzie, hanno oggettivamente reso più difficile il corretto ed efficace svolgimento della funzione giurisdizionale della Corte dei conti, rendendo sicuramente più difficile l’azione di contrasto alla cattiva gestione delle risorse pubbliche, alla cattiva amministrazione, al malaffare e alla illecita percezione di finanziamenti pubblici”. Così il presidente della Corte dei Conti del Lazio Tommaso Miele nella relazione presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022.
“Ci si riferisce, in particolare – spiega Miele – al nuovo regime della responsabilità erariale introdotto, seppure in via transitoria e limitata nel tempo fino al 31 dicembre 2021, dall’art. 21 del cosiddetto decreto semplificazioni (d.lgs. n. 76 del 2020), il quale prevede, in particolare, che “limitatamente ai fatti commessi dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2021 (termine poi prorogato al 30 giugno 2023), la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica per l’azione di responsabilità, è limitata ai casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del soggetto agente è da lui dolosamente voluta (..)”.
“Le limitazioni o le esclusioni della colpa grave, come quelle di recente introdotte (…), anche se in forma temporanea, comporteranno già nell’immediato, ma soprattutto se protratte nel tempo, il rischio concreto di un complessivo abbassamento della soglia di “attenzione amministrativa” per l’oculata gestione delle risorse pubbliche. Tale scelta suscita perplessità, anche alla luce dell’esigenza di assicurare l’effettività della tutela per le risorse fornite nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), onde evitare che il nostro Paese possa subire una procedura di infrazione per la violazione dei principi di effettività ed efficacia posti dall’ordinamento dell’Unione Europea”.
“In un momento come quello attuale, in cui la salvaguardia degli equilibri dei bilanci e dei conti pubblici e la corretta gestione delle risorse pubbliche sono di fondamentale importanza, anche in vista delle ingenti risorse finanziarie che l’Unione Europea trasferirà al nostro Paese per effetto del Recovery Plan e nell’ambito del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), non si può assolutamente abbassare la guardia nei confronti degli amministratori e dei funzionari pubblici che gestiscono risorse pubbliche, e meno che mai possono essere create sacche di impunità per chi è chiamato a gestire le risorse pubbliche alimentate con il sacrificio dei cittadini”.
“Per questo io credo che il ruolo e le funzioni della Corte dei conti, piuttosto che essere indeboliti, debbano essere salvaguardati e valorizzati. Né può invocarsi l’efficienza dell’amministrazione e il rilancio dell’economia del Paese per introdurre una vera e propria irresponsabilità di quanti sono chiamati a gestire risorse pubbliche”.