Il Paese intero è alla finestra, aspettando con fiducia e speranza l’enorme boccata d’ossigeno rappresentata dal Pnrr che, in diversi ambiti, dovrebbe garantire a questo scalcinato Stivale l’opportunità di poter finalmente ripartire nel migliore dei modi.
Tuttavia, a dire il vero, ad oggi, ‘chiacchiere’ a parte, di progetti e ‘promesse realmente entusiasmanti’, degni veramente di nota, c’è stato poco o nulla.
Anzi, ciò che veramente preoccupa, è il totale silenzio relativo alla Sanità, con decine di micro-ospedali sparsi lungo la Penisola, destinati ad una rapida chiusura per mancanza di fondi e personale.
Eppure in tutto ciò, almeno in ambito scolastico, le cose sembrano marciare in maniera differente. Che piaccia o meno infatti, supportato da un abile ufficio stampa il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, non perde occasione per sottolineare ogni forma di vantaggio acquisita grazie ai fondi del Pnrr.
Ed ecco infatti la conferma della firma dell’ennesimo decreto che destina alle scuole oltre 8 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per investimenti nella didattica digitale integrata e nella formazione del personale scolastico alla transizione digitale.
Nello specifico il provvedimento mira alla realizzazione di iniziative con reti di scuole in tutto il Paese. L’obiettivo è rafforzare, sia negli studenti sia nei docenti, le competenze digitali e di innovazione. Queste iniziative contribuiranno alla diffusione sui territori delle azioni del PNRR, saranno realizzate secondo metodi e approcci laboratoriali innovativi co-progettati e, in base alle esperienze e alle attività didattiche e formative svolte, costituiranno documentazione sull’orientamento, sullo scambio e sulla conoscenza delle buone pratiche in tema di didattica digitale.
Dunque, questo decreto appena firmato, contribuirà al raggiungimento del target europeo che prevede, entro il 31 dicembre 2024, la formazione di 650.000 tra dirigenti scolastici, docenti e personale amministrativo, l’attivazione di 20.000 corsi di formazione e il coinvolgimento di 8.000 istituzioni scolastiche.
Come ha commentato in proposito lo stesso ministro (nella foto): “Investire nella tecnologia vuol dire investire nel futuro dei nostri ragazzi. Non bisogna aver paura della transizione digitale ma occorre saperla gestire, perché avrà un impatto sempre più profondo sulla società e sul mondo della scuola. Grazie a questa misura sarà realizzata una formazione diffusa degli insegnanti, che avranno a disposizione più risorse per l’utilizzo di strumenti adeguati a potenziare l’attività formativa”.
Max