(Adnkronos) – Cdp ha “almeno tre ruoli” nella ‘partita’ messa in campo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, intanto perché “in certi casi siamo destinatari diretti delle risorse”, poi “in altri siamo gestori di fondi del Pnrr. Infine, siamo consulenti, in particolare degli enti locali e delle amministrazioni nella realizzazione del Piano. Nel 2023 ogni attenzione deve andare alla realizzazione dei programmi”. Lo dice, intervistato da ‘La Stampa’, il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini.
“Perché – continua – un conto è presentare un progetto, un altro è realizzarlo e ottenere le rate di finanziamento dall’Europa. La questione fondamentale è che comincino ad aprirsi i cantieri. La novità del Pnrr è che ci sono delle rendicontazioni da fare sui progetti e sulle modalità di spesa. Importante quindi è avviare i lavori”.
“Per quello che vediamo dal nostro osservatorio, le milestone sono state rispettate, ma non significa che non ci siano incognite. Il problema è che, rispetto al momento in cui si è cominciato a parlare di Pnrr, le materie prime e i costi in generale si sono modificati in modo rilevante”. Quindi, conclude, “bisogna tenerne conto nel controllare l’attuazione del Pnrr. E parlarne con l’Europa. Il Piano va di qui al 2026. La sua attuazione impone di ragionare in una logica pluriennale, occorre essere realistici e pragmatici”.