(Adnkronos) – “Qualcuno dice che dobbiamo ripensare il Pnrr. Abbiamo tempi strettissimi di realizzazione”. Ad affermarlo, intervenendo al Meeting di Rimini, è il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. “Questo paese – spiega – deve essere in grado di pianificare, di programmare. Cosa che non è proprio il nostro punto di forza. L’Ue grazie al Pnrr ci ha insegnato come fare. Sarebbe un peccato veramente gravissimo non usare questo metodo per gli altri finanziamenti europei e non usare la sinergia che è stata creata tra governo centrale e enti locali in questi 18 mesi per decidere cosa fare”.
“Non possiamo pensare all’Italia come una piattaforma semplicemente logistica di arrivo delle merci, perché il cambiamento climatico potrebbe spazzarci. E’ per questo che abbiamo spinto in un’altra direzione nel Pnrr: abbiamo immaginato un’Italia non solo come luogo di arrivo di merce ma come un luogo di trasformazione e di partenza delle merci. Vogliamo produrre merci ed esportarle”.
“Essere solo una piattaforma logistica dove le merci passano non lascia molto valore nel territorio. Ci vuole specializzazione dei porti, ma anche produrre merci nei retroporti e nelle zone economiche speciali”, spiega il ministro. “Non possiamo pensare ai porti separatamente dagli aeroporti o dalle ferrovie. L’intermodalità è necessaria e indispensabile”, aggiunge il ministro.
Oltre ai 61 miliardi di euro del Pnrr che riguardano il ministero delle Infrastrutture, sottolinea Giovannini, “stanno per arrivare 50 mld di euro dal Fondo sviluppo e coesione e altri 80 mld di fondi europei ordinari. Quindi 130 miliardi che vanno programmati nel corso del prossimo. Sono grandi opportunità per completare il Pnrr. Le regioni ne avranno la disponibilità: si può distribuire a pioggia ma abbiamo visto negli anni passati che non si è ottenuto risultati positivi in questo modo oppure concentrarli per creare un effetto volano”, rileva il ministro.