(Adnkronos) – “Il Pnrr offre una cruciale prospettiva di innovazione per ripensare un sistema delle cure, che deve essere sempre più calato nei territori e prossimo agli anziani, sostenendo le famiglie e promuovendo tutti gli attori dove ognuno ha compiti e responsabilità diverse. In quest’ottica la costruzione di reti di servizi territoriali che connettano in modo integrato il sanitario e il sociale, l’istituzionale e il terzo settore, le cerchie familiari e il volontariato informale sarà il punto di snodo dell’innovazione: l’obiettivo a cui tendere per non mancare un’occasione irripetibile per l’Italia e l’Europa”. Con queste parole, Ciro Intino, direttore della Fondazione Alberto Sordi, ha aperto il convegno “La cura dell’anziano alla prova della pandemia. Una rete di reti: Alleanza per le persone anziane”, organizzato dalla stessa Fondazione e patrocinato dall’assessorato alle Politiche sociali e alla Salute di Roma Capitale e dall’Associazione italiana fondazioni ed enti filantropici (Assifero).
All’evento – riferisce una nota – hanno partecipato numerose realtà attive nel terzo settore e, in particolare, nel mondo della terza età, le cui posizioni hanno trovato continuità nelle dichiarazioni di Antonio Mazzarotto della direzione Inclusione sociale Regione Lazio, che ha affermato: “è fondamentale – dopo la drammatica esperienza della pandemia, l’attivazione di un confronto continuo tra istituzioni governative e realtà territoriali per discutere come rendere il più possibile efficiente il sistema dei servizi agli anziani. Le parole chiave devono essere, sempre più, prossimità e comunità. La vicinanza tra famiglie e istituzioni sempre più centrale”.
Al convegno romano è stato presentato lo studio ‘La cura dell’anziano fragile alla prova della pandemia’, condotto da Riccardo Prandini, Ordinario in Sociologia dei processi culturali e comunicativi e da Elena Macchioni, entrambi dell’università Alma Mater Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Un documento dal quale emerge la necessità da parte delle diverse organizzazioni di “reticolarsi per continuare la riflessione avviata e trovare modalità efficaci per avviare un dialogo – necessario per un vero cambiamento – con le istituzioni territoriali e nazionali”.