(Adnkronos) – “La Commissione Ue non lascia intendere modifiche, la scadenza è quella”. Così il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto in audizione sul dl Pnrr risponde ad una domanda sull’estensione della scadenza del Piano oltre il 2026.
“Ci sono questioni che giustificano il dibattito sull’esigenza di allungare la scadenza” ma “resta un dibattito” e “noi lavoriamo sulla scadenza” del 2026, sottolinea.
“Giugno 2026 è dietro l’angolo, non parliamo di un periodo così lungo per cui possiamo attendere chissà cosa. Noi dobbiamo lavorare su quella scadenza, il resto è dibattito”, ha ribadito Fitto, sottolineando che “il governo deve avere questo orizzonte”. Sul decreto “io non vedo rischi, se non l’obiettivo di rafforzare e correggere” l’attuazione del Piano, osserva spiegando che c’erano “500 funzionari distribuiti nelle varie missioni e un terzo sono andati via perché erano a tempo determinato e hanno trovato occasioni migliori, abbandonando e indebolendo la struttura del Pnrr”.
Il dl sul Pnrr “non è un provvedimento di parte. Dovrebbe essere un provvedimento su cui avere insieme un confronto utile e positivo, è in gioco l’interesse del paese”, aggiunge.
“Qui non c’è alcun accentramento. C’è una riorganizzazione, anche nei numeri” continua il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto durante l’audizione in commissione Bilancio al Senato sul dl Pnrr.
“Il tema dell’accentramento – osserva – viene raccontato in modo non corrispondente alla realtà delle scelte che il decreto contiene. Si è compiuta la scelta di mettere insieme tre diverse strutture in un’unica leggermente rafforzata. Se andiamo a vedere nel dettaglio questi aspetti, i numeri parlano chiaro”.
C’è, sottolinea ancora Fitto, “nuova governance che ha l’obiettivo di rispondere ad un quadro complesso e all’esigenza di dare seguito alla scelta del governo, migliore o peggiore si vedrà con il tempo, ma che risulta diversa rispetto alla precedente”. Il ministro ha ricordato che gli obiettivi al 31 dicembre 2022 sono stati raggiunti tutti con “55 obiettivi, di cui 30 ottenuti con il nostro governo, uno sforzo importante che ha evidenziato esigenze di riorganizzazione”.