“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione storica per rendere l’industria e l’economia più innovative e più sostenibili. Rappresenta anche un’opportunità straordinaria per ridurre le disuguaglianze di genere, di reddito, di generazione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, in un videomessaggio inviato alla Convention della Fondazione Guido Carli ‘Il Mondo Nuovo /La Ripartenza’.
“Per realizzare questi obiettivi – ha sottolineato il premier – dobbiamo procedere in modo coerente e, come direbbe Carli, ordinato. Dobbiamo collaborare e dobbiamo programmare. Vale per il Governo, per gli Enti territoriali e per il settore privato”.
“Guido Carli è stato una figura fondamentale per la nostra Repubblica – ha detto Draghi – membro della Consulta nazionale, governatore della Banca d’Italia, più volte Ministro, Senatore. Ha rappresentato l’Italia in momenti chiave del dopoguerra, da Bretton Woods alla firma del Trattato di Maastricht. La sua lungimiranza, la sua profondità di pensiero, il suo convinto europeismo costituiscono tuttora un punto di riferimento per chi lavora nelle Istituzioni”.
“Oggi voglio soffermarmi sul periodo in cui guidò la Banca d’Italia, dal 1960 al 1975. Furono anni di espansione per l’economia italiana – ha ricordato il premier – ma anche di tensioni sociali. In un’intervista nel 1977, dopo le sue dimissioni da Governatore, Carli si interrogò su ciò che non aveva funzionato. In particolare criticò l’insufficienza degli investimenti nel sociale, che avrebbero dovuto accompagnare la trasformazione industriale del Paese. All’Italia era mancato un sistema coerente di presenza pubblica, ragionò Carli, all’interno del quale le iniziative dei singoli potessero utilmente dispiegarsi. Queste sono le sue parole. Era in sostanza mancata la programmazione. In questa fase di ripartenza le sue parole devono servire da monito”, ha proseguito Draghi ricordando le sfide che attendono l’Italia sul Pnrr.