(Adnkronos) –
Il valore complessivo dei progetti che riguardano il trasporto pubblico locale e che sono beneficiari di risorse Pnrr è, alla data dell’11 ottobre 2023, pari a circa 8,8 miliardi. Questo ammontare non sarà però coperto interamente dalle risorse derivanti dal Next generation Eu. Ai quasi 6,9 miliardi di costi ammessi a valere sul Pnnr dovranno infatti essere aggiunti poco meno di due miliardi di euro per realizzare effettivamente quanto prospettato. Come emerge da una ricerca del Centro Studi Enti Locali (Csel) elaborata per l’Adnkronos e basata sull’elaborazione di dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Mef-RgS (aggiornati al 12 ottobre 2023), la percentuale di cofinanziamento varia molto in relazione a una serie di elementi.
Nel caso dei progetti approvati nelle graduatorie relative all’investimento M2C24.1, che punta a rafforzare la mobilità ciclistica, ad esempio, la quota parte coperta dal Pnrr è risultata pari all’89% contro il 92% di quelli riconducibili all’investimento M2C2I4.4 che riguarda il rinnovo del parco autobus e treni regionale per il trasporto pubblico locale attraverso mezzi con il minor impatto ambientale possibile. E ancora, guardando ai risultati delle elaborazioni di Centro Studi Enti Locali, che tengono conto della regione di appartenenza dei soggetti attuatori e sono state presentate a Bologna in occasione del Forum Fuels Mobility, è emerso che tendenzialmente la quota di risorse aggiuntive necessarie per completare i progetti che riguardano la mobilità urbana e simili, aumenta via via che si sale nella penisola passando dal 9% del sud (dove quindi i fondi Pnrr hanno coperto il 91% dell’ammontare dei costi previsti) al 25% del centro Italia e al 33% del nord.
Tradotto in termini economici significa che, per mettere a terra i progetti in cantiere volti a migliorare la qualità e la sostenibilità dei trasporti pubblici locali nel sud Italia e nelle isole, serviranno complessivamente più di 3,1 miliardi e quasi 2,9 sono la quota parte che arriva tramite finanziamenti da Bruxelles e sono quindi rimasti “scoperti” poco meno di 290 milioni di euro. Al centro, per realizzare investimenti per circa 1,6 miliardi, occorreranno cofinanziamenti per quasi 419 milioni di euro. Al nord i finanziamenti europei si sono fermati a poco meno di 2,5 miliardi sui quasi 3,7 miliardi di investimenti totali ed è stato quindi necessario individuare forme di copertura alternativa per 1,2 miliardi di euro.
Calabria, Piemonte e Marche sono le uniche regioni in cui, allo stato attuale, non è emersa la necessità di ricorrere a finanziamenti aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dalle graduatorie di assegnazione delle risorse Pnrr in tema di trasporto pubblico locale. E’ quanto emerge dalla del Csel. Diametralmente opposta la situazione della Valle d’Aosta e della Liguria, dove invece i cofinanziamenti hanno superato la quota parte coperta dalle risorse comunitarie. Nello specifico, nel primo caso, questi hanno pesato per il 69% del totale (poco meno di 8,7 milioni di euro sui 12,5 milioni totali). Nel secondo, per il 53% del totale: circa 350 milioni di euro sugli oltre 660 totali.