(Adnkronos) – Illeciti, presunti fino alla sentenza definitiva, e sentenze, nei diversi gradi di giudizio. Il calcio italiano con le vicende legate alle plusvalenze e alle manovre sugli stipendi della Juve sta vivendo una stagione appesa alle decisioni della giustizia sportiva, destinata a non avere verdetti definitivi se non a campionato di serie A ampiamente finito.
Punti, 15, che sono stati prima tolti alla squadra guidata da Massimiliano Allegri e poi restituiti. Punti, questa volta presumibilmente meno, che saranno ritolti visto che è attesa una nuova decisione dopo la richiesta di 11 punti di penalizzazione da parte della Procura della Figc. Per una classifica che è cambiata e cambierà ancora, nell’altalena fra sentenze e ricorsi.
Juve in Champions League, Juve in Europa League, Juve fuori dalle coppe europee. Il campionato, prescindendo dallo scudetto ampiamente vinto e meritato dal Napoli, è stato falsato almeno per la fascia di squadre impegnate a conquistarsi un posto in Europa. Prima ancora che dalle conseguenze dei processi, però, se le colpe della società bianconera venissero accertate, questo campionato e anche quelli precedenti sarebbero stati falsati dagli illeciti commessi.
Trovare il compromesso possibile tra la regolarità dei campionati, i controlli sulla gestione delle società e una giustizia sportiva rapida e sufficientemente garantista non è facile. Qualsiasi revisione delle regole e delle procedure, per definizione, non sarebbe indenne dalla possibilità che qualcuno scelga la strada più breve, illecita, per mettere a posto i bilanci e provare a vincere comunque, anche non avendo le risorse o le capacità manageriali per farlo.
Resta però un tema di fondo. Perché il calcio italiano tenga e la Serie A possa garantirsi un futuro, si deve trovare la strada per imporre a tutti un approccio più sostenibile. Altrimenti la tentazione di aggirare le regole, sportive e contabili, troverà sempre il suo spazio, lasciando il calcio italiano ostaggio degli illeciti, che vanno puniti, e delle sentenze, che sono necessarie ma che falsano i campionati. (Di Fabio Insenga)