(Adnkronos) – Fatta la legge, trovato l’inganno. Almeno, fatta la legge è partita la corsa a trovare il prossimo inganno. Gli irriducibili del ‘pezzotto’ non si vogliono fermare neanche di fronte all’approvazione del Ddl antipirateria per contrastare la diffusione illecita di opere audiovisive, tutelate dal diritto d’autore, attività che ogni anno causa la perdita di milioni di euro per lo Stato e per gli operatori, come Sky, Dazn e Netflix.
“E’ tecnologia contro tecnologia, e la tecnologia illegale è sempre più veloce di quella legale”, confida un utente da sempre fedele al ‘pezzotto’, che di mestiere peraltro fa proprio l’informatico ad alto livello, e si dice sicuro che “in qualche modo, una soluzione per portare avanti le trasmissioni pirata, entro l’inizio del prossimo campionato, la trovano. Non esiste un sistema inattaccabile, bisogna solo cambiare strada”.
Di fronte all’obiezione più ovvia, ovvero che si sta parlando di reati, di profitti illegali, di una truffa, emerge subito la filosofia di fondo che alimenta tutti i mercati illeciti: “che sarai mai, l’hanno sempre fatto tutti”. Le stime, del resto, confermano una diffusione capillare del fenomeno, con almeno 5 milioni di italiani che usano abbonamenti illegali a pagine pirata.
Ora, però, ci saranno strumenti più adeguati per intervenire. Le principali novità introdotte dalla legge riguardano i tempi di intervento. L’Autorità garante per le comunicazioni ha ora il potere di ordinare di disabilitare l’accesso al sito che trasmette il segnale pirata entro trenta minuti, anche avvalendosi di provvedimenti cautelari e urgenti. Non solo. La legge prevede anche sanzioni più dure, per tutti. Fino a tre anni di reclusione e 15.000 euro di multa per chi crea i siti pirata, una sanzione fino a 5.000 euro per gli utenti.
Basterà la legge a fermare le organizzazioni criminali che hanno in mano il mercato della pirateria? E spingerà gli irriducibili del pezzotto a sottoscrivere abbonamenti regolari? La risposta è disarmante. “La pirateria è sempre esistita e ha sempre trovato il modo di aggirare le leggi. Sarà così anche questa volta. L’abbonamento non lo faremo mai, non ci piegheremo”. (Di Fabio Insenga)