“Ieri ho avuto questo regalo da parte di Mattarella. Mi ha comunicato di avermi assegnato questa onorificenza e sono andato al Quirinale dove ho avuto con il Presidente un incontro caloroso e denso, noi siamo molto amici da anni. E’ l’ultimo grande regalo che mi ha fatto. E’ una onorificenza molto ambita, io sono il 301esimo in tutto il Paese. E’ un riconoscimento al proprio lavoro e alla propria professionalità. La cosa bella è che è arrivata a sorpresa perché io non ci ho mai puntato, quindi quando ti arriva un simile regalo sei ancora più felice”.
E’ a dir poco raggiante Pippo Baudo, ed ha ragione d’esserlo, visto che ieri al Quirinale, il Presidente della Repubblica lo ha nominato ‘Gran Croce all’Ordine del Merito della Repubblica Italiana’.
Del resto, popolarità a parte, Baudo (laureato quando l’Italia era ancora in bianco nero), è un ottimo pianista, profondo conoscitore dell’opera lirica, ha scritto canzoni, interpretato film e, soprattutto, ha accompagnato con grandissima professionalità ed altrettanto calore, più generazioni, regalando al mondo della musica centinaia di artisti da lui lanciati. Dal varietà del sabato sera alle Domenica In, passando per varie edizioni del Festival di Sanremo, questo simpaticissimo ‘pennello catanese’ ha notevolmente contribuito a farci amare lo spettacolo.
Ecco perché questa prestigiosa onorificenza la riteniamo quasi ‘doverosa’.
“A Mattarella – prosegue Pippo – ho testimoniato che lui è uno dei Presidenti più amati della storia della Repubblica, è sempre presente in tutte le circostanze e nella maniera migliore. Del resto, lui è uno studioso, un costituzionalista di grande valore. Lo conosco da tempo e ieri abbiamo ripercorso gli anni in cui facevamo politica insieme. Lui ha cominciato ad occuparsi di politica per sostituire il fratello Piersanti ucciso dalla mafia, e lo ha fatto sostenendo il carico di questo grande dolore“.
Infine non nascondendo un velo di malinconia, proprio perché in virtù della nomina appena ricevuta, oggi che è ‘costretto’ a far da spettatore ad una televisione che ha ‘cresciuto’ – con qualità – per quasi 50 anni, Pippo commenta: “Oggi ci resto male quando vedo in tv certe cose, non c’è più impegno intellettuale. Secondo me – prova a suggerire – la televisione ha il compito di andare incontro al pubblico migliorandolo, non abbassandone il livello”. Parole sante ma, sicuramente, puntualmente disattese da chi pagato per fare profitto e non certo cultura…
Max