Sono otto, anzi erano otto: e non tutti minacciosi. Ma non di meno affascinanti. Gli asteroidi che hanno fatto visita alla Terra nella giornata/nottata di ieri, 9 Settembre 2019 hanno preso la scena senza alcun dubbio.
Scienziati, esperti, appassionati, curiosi e anche fan del ‘complottismo spaziale’ come a qualcuno piace definirlo, hanno guardato in alto per capire dove, come e quando gli asteroidi avrebbero colpito.
Già, ma dove e quando, per appunto? Quali sono gli asteroidi precipitati sulla Terra? E sono caduti per davvero e, se sì, che danni hanno fatto?
Arrivati in gruppo, sono passati e hanno ‘salutato’ la Terra. Si è partiti con l’asteroide 2008SR1, il primo di altri 7 sopraggiunti sulla Terra il 9 settembre.
Il corpo celeste, dal diametro fra i 230 e i 520 metri, è passato a dire il vero a circa 15 milioni di chilometri dal pianeta Terra.
Con lui, a fargli compagnia, anche altri due asteroidi: 2019RX1 e 2019QZ3, i quali hanno raggiunto la distanza di sette chilometri e mezzo.
Secondo quanto comunicato dal Centro per la sorveglianza dei piccoli corpi celesti del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) che opera per la Nasa dunque nella giornata di lunedì 9 settembre 2019, sono stati otto gli asteroidi arrivati ‘vicino’ alla Terra.
Tutto ben noto agli esperti. “Ormai abbiamo una grande frequenza di passaggi ravvicinati e c’è la percezione diffusa che siano aumentati”, chiarisce infatti Gianluca Masi, astrofisico e responsabile del Virtual Telescope Project.
“In realtà è sempre stato così”, rivela poi l’esperto. “I passaggi sono sempre gli stessi, ma oggi siamo più abili nello scoprirli e nel documentare il passaggio di oggetti cosmici che fino a pochi anni fa sarebbero sfuggiti alla rete degli osservatori specializzati in questo tipo di ricerche”.
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I principali protagonisti di questi passaggi nei pressi della Terra, tra gli otto totali, sono stati gli asteroidi 2019RX1 e 2019QZ3.
Solo due dei corpi hanno infatti transitato entro la distanza di sette milioni di chilometri e mezzo dal pianeta. Che significa?
Significa superare o accarezzare quella che gli astronomi considerano la soglia entro la quale un asteroide viene classificato come potenzialmente pericoloso.
Loro due sono stati i principali asteroidi analizzati: per appunto, sono 2019RX1 e 2019QZ3. Ambedue comportano dimensioni comprese tra i 20 e i 50 metri di diametro. Cosa implica?
Per intenderci, sono misure che possono essere paragonate a quelle del meteorite che nel 1908 cadde a Tunguska (in Siberia). I due asteroidi ad ogni buon conto sono passati vicino alla Terra a circa 3,8 milioni di chilometri di distanza.
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Nell’ambito dei ben 8 asteroidi che sono transitati presso la Terra, poi, Occhi puntati sull’asteroide 2008SR1.
Il motivo per cui ha attirato molta attenzione è dovuto al fatto che esso si distingue dagli altri per le sue dimensioni: il suo diametro, del resto, è stimato fra i 230 e i 520 metri.
Ecco perchè questo aspetto lo ha reso, sul piano non solo accademico, potenzialmente pericoloso: perchè, nel caso in cui transitasse troppo vicino alla Terra, un oggetto spaziale di questa dimensione potrebbe provocare una serie di gravi conseguenze a livello ambientale e di distruzione.
Ma per fortuna il suo passaggio è avvenuto a una distanza piuttosto sicura (circa 15 milioni di chilometri) dal pianeta Terra.
E poi, nell’insieme degli otto, c’era anche lui, il noto QV89. L’asteroide che si è preso la scena per via della sua stima sulla pericolosità, poi rivista su posizioni più rassicuranti, tuttavia, ha deluso un pò tutti.
Perché? Semplice. L’asteroide non è passato. Ma non ha dato ‘buca’ all’appuntamento, al contrario l’appuntamento è solo rimandato.
Stando alle analisi, QV89 arriverà il 27 settembre. In quella giornata il corpo celeste saluterà la Terra alla distanza di 6,9 milioni di chilometri, pari a 18 volte quella tra il pianeta e la Luna.
Una distanza che viene stimata più che considerevole in termini di sicurezza per il nostro pianeta.
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