Attrice ‘di razza’, giunta al grande pubblico dopo anni di teatro, la bolognese Piera Degli Esposti (classe 1938), si è spenta stamane all’ospedale romano Santo Spirito, dove era ricoverata dato scorso giugno per complicanze respiratorie.
Piera degli Esposti: dal timido debutto teatrale, ai successi in cinema ed in televisione
Stimata dal grande Eduardo, che la definiva “o verbo nuovo”, donna emancipata ed interprete ‘viscerale’, nel corso della sua lunga e fortunata carriera, la Degli Esposti ha avuto di lavorare con professionisti del calibro di Antonio Calenda, Ida Bassignano, Carmelo Bene, i fratelli Taviani, Pier Paolo Pasolini, Lina Wertmüller, Moretti, Cinzia Th. Torrini, Ferreri, Proietti, Emilio Solfrizzi e Giuseppe Tornatore, ritagliandosi così uno spazio personale anche nel mondo del Cinema dove, non dimentichiamolo, ha vinto un David di Donatello nel 2002 (‘L’ora di religione’) di Marco Bellocchio, e per ‘Il divo” (diPaolo Sorrentino, nel 2009).
Piera Degli Esposti: dal premio Ubu (Teatro), al David di Donatello (Cinema), passando per ‘l’Ennio Flaiano’
Se nel teatro ha lasciato interpretazioni memorabili (“La figlia di Iorio” (1971),) o “Molly cara” (1978, Premio Ubu come miglior attrice), nel 1966 si fa apprezzare anche dal pubblico televisivo grazie al ‘Il Conte di Montecristo’, lo sceneggiato firmato da Edmo Fenoglio. Sul grande schermo ha debuttato nel film del 1967, ’Trio’, di Gianfranco Mengozzi, per poi lanciarsi grazie alla fiducia ricevuta dai più grandi registi di quegli anni.
Fra i numerosi riconoscimenti vinti della sua categoria, ricordiamo infine, nel 2019, ha ‘il Premio Flaiano, Teatro per la carriera’.
Max