Si torna a parlare, come sempre di questi periodi, di vaccini e istituti scolastici. Ma ora arriva la notizia di una vicenda che ha scatenato posizioni contrastanti. Il fatto risale a qualche tempo fa: due genitori non avevano vaccinato la loro bambina e così la responsabile dellasilo aveva deciso di non farla entrare. Luomo e la donna avevano così fatto ricorso al Tar, chiamando in causa sia lasilo infantile di Cuneo, sia il ministero dellIstruzione. La sentenza dei giudici è arrivata e dà però ragione allistituto scolastico: i genitori dovranno quindi rifondere le spese di lite alla scuola, per una cifra pari a 2.500 euro. Il punto importante è però nel fatto che il Tar del Piemonte, nel respingere il ricorso dei genitori, ha ribadito il principio cardine della legge Lorenzin, senza lasciare margini ad altre interpretazioni: “Linadempimento allobbligo vaccinale scrivono i giudici Carlo Testori, Silvia Cattaneo e Ariberto Sabino Limongelli costituisce ragione di per sé ostativa allaccesso alle scuole dellinfanzia, a tutela del minore stesso e dellintera comunità scolastica” . I bambini non in regola non possono dunque entrare a scuola.?Il divieto daccesso per la bimba era scattato con linizio dellanno scolastico 2017-2018.?Già allatto delliscrizione i genitori avevano dichiarato che la figlia di 5 anni non era stata sottoposta alle vaccinazioni. Ad agosto lAsl di Cuneo li aveva convocati per il 12 settembre per sottoporla allimmunizzazione, e loro avevano risposto con una raccomandata (poi consegnata anche alla scuola) in cui affermavano solo di ” aderire allinvito al colloqui per la vaccinazione”. Il 15 settembre la coppia era andata allAsl, senza portare con sè la bambina. A gennaio avevano fatto ricorso al Tar, assistiti dagli avvocati Alessandro De Bellis e Pietro Becci, sostenendo che la scuola non avesse potere per escludere la bambina, ma che doveva invece attendere la conclusione delliter vaccinale di esclusiva competenza dellAsl. Secondo i legali la sola domanda di colloquio bastava a far riammettere la bimba, così come aveva già stabilito una sentenza del Tar Veneto. La domanda cautelare veniva già in un primo momento respinta, e la Regione Piemonte si costituiva sostenendo la legittimità del comportamento dellAsl. A luglio, a scuola conclusa, la bimba non era ancora stata vaccinata: ai genitori a quel punto non interessava più una pronuncia per farla ammettere in classe, ma volevano comunque una decisione nel merito riservandosi di chiedere eventuali risarcimenti. I giudici non si sono però pronunciati respingendo la richiesta perché avrebbero secondo loro dovuto avanzare una richiesta danni in civile. “Ma il Tar, con questa sentenza pilota spiega lavvocato Vittorio Barosio che ha patrocinato lasilo con la collega Serena Dentico ha condannato i genitori a rifondere le spese di lite, stabilendo che per frequentare la scuola devi avere la documentazione di vaccinazione, oppure una richiesta di appuntamento allAsl per venire immunizzato”.