Due ore di educazione sentimentale nel quarto e quinto anno delle scuole piemontesi per contrastare aggressioni, prepotenze e violenze, sia nei rapporti tra coppie che tra amici. L’idea è del Consiglio Regionale del Piemonte che ha assunto un insegnante di filosofia dell’educazione e uno psicoterapeuta per corsi per studenti degli ultimi due anni. Un esperimento pilota che viene intrapreso per la prima volta in Italia: niente a che fare con l’educazione sessuale.
Il progetto, voluto dal capo del consiglio giovanile regionale, Gabriele Molinari, parte dal presupposto che oggi i ragazzi gestiscono con grande difficoltà l’alfabeto delle relazioni affettive. Colpevole di percorsi educativi improvvisati e frettolosi, come sostiene la psicoterapeuta Giuliana Mieli, o delle relazioni trasmesse attraverso i social network che sono abituati a interagire attraverso schermi freddi che producono relazioni superficiali e spesso a considerare gli altri in modo strumentale. “Ti chiedo una cosa, tu metti un like, quando non mi piaccio più ti spengo e tu banno – semplifica Paolo Ercolani, professore dell’Università di Urbino e curatore del ciclo di lezioni – Sembra quasi paradossale, ma così molte relazioni online crescono, molte competenze relazionali si riducono quando non c’è un monitor che funga da intermediario “. Ecco perché per i ragazzi, aggiunge Ercolani, abbiamo bisogno di una alfabetizzazione amorosa “valida per le relazioni sentimentali, poiché i ragazzi non possono più corteggiare e le ragazze non possono dare segnali chiari, ma anche amichevoli”. l’assenza di capacità empatiche sono tra le ragioni alla base della violenza contro le donne, in forte crescita all’interno delle relazioni della coppia, dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo nelle scuole e nei gruppi di amici, su cui la scuola e le istituzioni hanno chiesto a lungo tempo di provare a invertire la rotta.
Le “lezioni d’amore” saranno divise in due parti: la prima sarà dedicata a una ricostruzione storico-filosofica delle principali ragioni del dissenso di genere, da Adamo ed Eva alla letteratura moderna, mentre la seconda riguarderà gli strumenti affettivi essenziali per impostare una relazione sana al momento di Facebook e dei social network. Il progetto coinvolgerà in una prima fase duemila giovani tra novembre e marzo.
L’educazione sentimentale a scuola è prevista anche dalla Convenzione di Istanbul, che è stata decisa sette anni fa per contrastare e prevenire la violenza contro le donne, che spesso matura all’interno di contesti relazionali malati derivanti da una scarsa educazione sentimentale ricevuta dai giovani. Insegnare l’ABC dell’amore e delle relazioni sane a scuola è certamente un primo passo, “importante dare un segnale per restituire alla scuola il ruolo educativo che deve avere nelle dinamiche di gruppo, ma non è abbastanza – avverte lo psicoterapeuta Mieli – È un primo passo che deve trovare continuità a casa e con i genitori “.