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    Piazzolla condannato a 3 anni, il figlio di Gina Lollobrigida: “Prove erano pesanti”

    (Adnkronos) – “Le prove erano troppo pesanti e concrete, mi aspettavo una sentenza di questo genere”. A dirlo a Bruno Vespa, ospite di ‘Cinque Minuti’, è il figlio di Gina Lollobrigida Milko Skofic, intervistato dal conduttore sulla sentenza con la quale il tribunale di Roma ha condannato a tre anni l’ex factotum dell’attrice Andrea Piazzolla. Con Piazzolla “ci ho parlato -ha detto il figlio della Lollo-. Gli ho detto che doveva andarsene, che non era normale che una persona come lui facesse questo tipo di spese”.  

    Più difficile in questi anni, spiega Skofic, parlare con la madre. “Più che altro io volevo parlare con mia madre”, spiega. “Ci è riuscito?”, chiede Vespa. “Poco, perché o chiamavo e c’era lui e mia madre parlava in vivavoce, o rispondeva lui”, risponde il figlio dell’attrice. Alla domanda se ritenga di essere stato un buon figlio, vista anche la distanza con la Lollobrigida negli ultimi anni di vita, il figlio risponde: “Sì. Il problema è che sono stato buttato fuori, non mi è stato permesso di entrare nella casa e vedere mia madre. Ma prima di quello stavo spesso con lei, abitavamo vicini”. Skofic ipotizza che la causa possa essere un possibile malinteso con la madre, per il fatto che “il momento in cui non voleva farmi entrare in casa era antecedente a quello in cui io ho dovuto fare l’azione dell’amministrazione di sostegno – dice -. Dato che non potevo parlare con mia madre, le è stato raccontato come se io volessi farla internare. In realtà, io volevo solo che qualcuno controllasse le spese di Piazzolla”. 

    Ripercorrendo l’ultimo incontro in ospedale con la madre, Milko Skofic racconta di una Lollobrigida “molto emozionata”. “Erano anni che non la vedevo, ero con Dimitri, mio figlio -aggiunge- Ha detto ‘Ho sbagliato tutto'”. E sui ricordi che lo legano alla madre, il figlio della Lollobrigida scandisce: “I ricordi sono tanti. Da figlio ho sempre fatto una dicotomia fra mia madre e Gina Lollobrigida. Ero impaurito da tutti questi paparazzi, poi quando tornavo a casa ritrovavo mia madre”.