“Io ero interista da adolescente, poi sono arrivato all’età della ragione e non mi appassiono più di calcio”. Così il virologo Massimo Clementi, che ammette di essersi irrigidito vedendo le immagini degli assembramenti spontanei di tifosi – molti senza mascherine necessarie a proteggersi dalla diffusione del Coronavirus – in diversi punti della città di Milano per la vittoria ormai matematica dello scudetto dell’Inter. “Si è scandalizzato anche l’infettivologo Massimo Galli, che ha sempre manifestato apertamente fede interista” sorride. “In ogni caso – spiega l’esperto all’Adnkronos Salute – era difficile che non accadesse proprio. Non è semplice impedire alle persone di manifestare, di assembrarsi in queste circostanze. Passata questa, ora speriamo che non ce ne siano altre di situazioni simili o che siano più gestite e organizzate. Per la prossima partita in casa pare sia stata già annunciata una manifestazione e anche questo potrebbe portare nuovi affollamenti”.
“Ora che lo sappiamo in anticipo – auspica il direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente all’università Vita-Salute – spero che le forze dell’ordine facciano in modo di arginare e di vigilare in modo da consentire a tutti di partecipare a festeggiamenti ma al tempo stesso senza assembrarsi”.
Che rischi corriamo per i festeggiamenti di ieri “è difficile dirlo. L’andamento dei numeri delle infezioni va benino, vediamo un calo progressivo lentissimo ma evidente – osserva Clementi – che si riflette adesso anche nei ricoveri in terapia intensiva e nel numero delle morti giornaliere. Sarebbe un peccato che ci fossero rimbalzi per disattenzioni di questo tipo”. In strada c’erano molti giovani “e sono quelli ancora non protetti” dal vaccino, “quindi il contagio correrebbe in queste fasce d’età”.