“Lo Stato cammina con voi, non si sottrae alla responsabilità di proiettarsi nel passato per confrontarsi con la verità e coltivarne la memoria, ma anche di rivolgere lo sguardo al futuro per contribuire alla speranza. Perché la memoria e la speranza vivono l’una nell’altra e non sono perite nella strage”.
Queste le parole del ministro Piantedosi rivolgendosi ai familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna.
“Voi familiari avete da subito avuto il merito di ricercare un’interlocuzione con le istituzioni per fare piena luce sulla strage e ottenere giustizia. Ed è grazie alla vostra insistenza e pervicacia che l’attenzione sull’attentato non è mai venuta meno e non è mai calata – ha aggiunto il titolare del Viminale -. Il nostro impegno, il dovere di non dimenticare e di non attenuare lo sdegno, sono fondati sul rispetto e sulla solidarietà per le vittime e i loro familiari, ma anche sull’irrinunciabile coscienza collettiva che è alla base del nostro ordinamento repubblicano”.
Sulla strage di Bologna il ministro ha chiarito che “i processi giudiziari sono giunti fino alle condanne degli esecutori, delineando la matrice dell’attentato. Le sentenza hanno anche individuato complicità, ma restano ancora delle zone d’ombra. I risultati non esauriscono ma incoraggiano tutte le istituzioni ad andare avanti”.
Inoltre, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in un’intervista a Qn ha ricordato che “la strage del 2 agosto, rappresenta una delle pagine più buie del nostro Paese, una ferita inferta alla città di Bologna”. L
“L’Italia è una democrazia matura con istituzioni salde e una dirigenza politica di qualità. Siamo un Paese che non arretra e non arretrerà mai rispetto alle fondamentali libertà politiche e sociali conquistate con tanto sacrificio. Dobbiamo essere orgogliosi e fiduciosi delle conquiste che abbiamo ottenuto. Nessuna verità proveniente dal passato deve farci paura – chiarisce Piantedosi -. Anche perché qualsiasi strumentalizzazione su fatti così lontani – non solo temporalmente ma anche politicamente distanti rispetto alla situazione odierna – non avrebbe senso. Sul tema della desecretazione, il ministero dell’Interno – continua Piantedosi – ha già offerto un suo importante contributo, se si considera che ha versato migliaia di atti riguardanti gli eventi stragisti che hanno funestato il Paese dalla fine degli anni ’60 agli anni ’80. Per la strage di Bologna sono state completate le operazioni di versamento agli Archivi dello Stato di più di 28mila atti”.