Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, risponde a interrogazioni sulle iniziative per contrastare il rischio di infiltrazioni criminali in relazione alla costruzione dei centri per i migranti in Albania.
“Sul protocollo sottoscritto con l’Albania, l’attenzione riservata al progetto da 15 Paesi europei e dalla stessa Unione Europea è la maggiore riprova del valore, sperimentale e innovativo, di un’iniziativa che si prefigge di contrastare l’immigrazione illegale senza incidere sulle garanzie dei diritti fondamentali delle persone.
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“La lettera della presidente von der Leyen indirizzata ai capi di Stato e di Governo in vista del prossimo Consiglio Europeo, ne costituisce ulteriore conferma”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al question time della Camera.
Lo stanziamento previsto per i centri in Albania “che, a seconda della variabilità del funzionamento delle strutture legata all’andamento dei flussi migratori, potrà anche rivelarsi superiore ai costi effettivi, è riferito all’arco di cinque anni e consiste in 134 milioni di euro all’anno.”
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“È uno stanziamento che sicuramente tiene conto della collocazione geografica delle strutture, ma va peraltro considerato che riguarda un impianto polifunzionale, un unicum, che assolverà ad una quadruplice funzione: hotspot di sbarco, luogo di trattenimento per procedure accelerate, Cpr e struttura carceraria”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Si tratta, ha aggiunto “di un investimento che, sul lungo periodo, dovrà consentire di abbattere le spese della gestione di prima accoglienza straordinaria che sono oggi pari a circa un 1 miliardo e 700 milioni all’anno, che il Governo in carica ha ereditato da epoche precedenti di rassegnazione ed assenza di ogni qualsivoglia reazione agli arrivi massicci ed incontrollati”.
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