Silenzio per cortesia: le piante vi stanno a sentire. È vero, tecnicamente non possiedono né padiglioni auricolari né cervello; eppure, sostiene unéquipe di esperti della Tel-Aviv University, alcune piante hanno una specie di ’udito’ che consente loro di percepire il ronzio delle api nei pressi, e di creare per effetto un nettare più gustoso per tirare a sé gli insetti.
Piante con le orecchie rendono il nettare più dolce: aumentano la concentrazione di saccarosio nei fiori
Non solo questo: la forma ’a coppa’ di molte specie di piante è utile proprio per udire meglio i ronzii, isolando per giunta il rumore di sottofondo, come fanno le ’vere’ orecchie. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul server BiorXiv in attesa di trovar spazio su qualche rivista. “I nostri risultati”, commentano i ricercatori, “documentano per la prima volta che le piante sono in grado di rispondere rapidamente al suono degli impollinatori, e che tale risposta è significativa dal punto di vista biologico”. La tesi che le piante erano abili nel catturare le vibrazioni delle onde sonore provenienti dagli insetti è sorta proprio dallo studio che i fiori di molti esemplari rappresentano, con la loro forma, una specie di conca che è molto similare alle orecchie animali, evolute perciò per captare i suoni con grandissima perspicacia. Per capire la concretezza delle loro idee, gli scienziati hanno ’fatto ascoltare’ a 650 tipi di Oenothera drummondii, un esemplare di pianta del gruppo delle Onagraceae, dai grandi fiori gialli, il silenzio e quattro diversi tipi di effetti acustico (suoni a tre frequenze differenti e il ronzio delle api), monitorando per ogni prova la quantità di zucchero presente nel nettare. È saltato fuori che, dopo aver ascoltato il ronzio delle api e rumori di più bassa intensità (molto simili a quelli dagli insetti), le piante facevano crescere, in poco più di tre minuti, la concentrazione di saccarosio nella loro ambrosia, fino al 20%, facendolo diventare più dolce.