Ventavia, è un gruppo di ricerca, alla quale la multinazionale Pfizer aveva affidato il compito di valutare – seppure per una piccola parte – l’efficacia del suo vaccino.
Tuttavia, nei giorni scorsi Brook Jackson, un’ex dipendente del gruppo, che ha seguito per due settimane le fasi di monitoraggio, sopratutto sugli effetti collaterali del vaccino Pfizer/BioNTech, ha rivelato di aver assistito a diversi ‘errori‘, non ultimo, confusioni nell’etichettatura del farmaco, che hanno finito addirittura per vanificare il sistema di valutazione – come si dice in gergo – in ‘doppio cieco’.
Nello specifico, la società texana avrebbe fatto ricorso a vaccinatori ‘non all’altezza’ del compito da eseguire, mostrando al tempo stesso lentezza nel monitorare gli eventi avversi riportati all’interno dello studio principale che ha caratterizzato la fase III di Pfizer.
Pfizergate: le numerose mancanze riscontrate, sono finite sul tavolo della Fda
A rivelare la scioccante realtà, è stato l’articolo che il giornalista investigativo Paul D Thacker, ha pubblicato sul British Medical Journal, scatenando su Twitter il #Pfizergate.
Come rimarca l’articolo, “Il personale che ha condotto i controlli di qualità è stato sopraffatto dal volume di problemi riscontrati”.
Le numerose mancanze riscontrate, sono finite sul tavolo della Food and drug administration (Fda).
Aggiornamento delle ore 14.52
L’Oms: “Non è lo scandalo del secolo, è testimonianza di superficialità, non ne inficia la sicurezza”
“Quello che è stato denunciato al Bmj non è lo scandalo del secolo, è la testimonianza di superficialità e poca accortezza in piccole procedure. Non creiamo panico e insicurezza“. E’ abbastanza preoccupato il ricercatore in Biologia molecolare e Oncologia genetica e ‘fact checker’ contro le fake news dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Aureliano Stingi, rispetto a quanto pubblicato dal giornalista inglese sulla ‘presunta’ falsificazione dei dati da parte del gruppo di ricerca Ventavia sugli effetti colaterali del vaccino Pfizer.
L’esperto Oms: “Attenzione anche a non enfatizzare cose che non inficiano la sicurezza del vaccino Pfizer”
Come tiene invece a rimarcare l’esperto, “Se ci sono errori in un trial clinico vanno denunciati e perseguiti, ma attenzione anche a non enfatizzare cose che non inficiano la sicurezza del vaccino anti-Covid Pfizer. Sicurezza ed efficacia sono testimoniate dall’Fda, da enormi studi e dalla vita reale, visto anche che il vaccino è stato somministrato a miliardi di persone”.
L’esperto Oms: “Sono errori procedurali che non inficiano l’affidabilità del vaccino”
Stingi passa quindi a ‘spiegare’ la situazione, cercando di fugare dubbi e paure: “Chiariamo il contesto: Pfizer si avvale di aziende esterne per seguire la mole di studi che porta avanti, questa specie di ‘gola profonda’ (afferma riferendosi alla ex dipendente che ha denunciato,ndr), ha rivelato alcune imprecisioni ed errori fatti durante lo svolgimento di alcuni trial, 3 per l’esattezza, su centinaia (153) realizzati per Pfizer. I dati di Ventavia corrispondono a 1000 partecipanti su 44mila. Se uno legge la notizia al volo rimane colpito ma se analizza anche le dichiarazioni, si vede che si parla di errori procedurali, ad esempio di siringhe buttate in sacchi di plastica e non nel contenitore idoneo; nomi dei pazienti visibili, ritardo di 2 giorni nella comunicazione effetti indesiderati. Diciamo che sono errori che non inficiano l’affidabilità del vaccino“.
L’esperto Oms: “Pfizer si appoggia a professionisti riconosciuti e società certificate approvate dalla Fda”
“Pfizer si appoggia a professionisti riconosciuti e società certificate approvate dalla Fda“, conclude infine Stingi, che precisa: “Ovviamente Pfizer, nel suo interesse, deve controllare che chi lavora per lei lo faccia bene“.
Max