“Con profonda preoccupazione, desideriamo denunciare un grave episodio di vandalismo e intimidazione nei confronti dei nostri volontari, i quali si dedicano con grande impegno alla difesa dell’Area Marina Protetta del Plemmirio e al rispetto delle leggi italiane”, denunciano attraverso un comunicato stampa gli attivisti della Fondazione Sea Shepherd Italia, che insieme all’ l’Ente Area Marina Protetta, son impegnati nella lotta contro la pesca illegale ed il contrasto del bracconaggio, a danno dell’Area Marina Protetta del Plemmirio.
I volontari di Sea Shepherd: “Danneggiate le quattro gomme con un coltello, di un veicolo utilizzato dai volontari della Fondazione”
Dunque, si legge nel comunicato diffuso ai media, “Nella giornata di ieri un veicolo messo a disposizione dall’Area Marina Protetta del Plemmirio e utilizzato dai volontari della Fondazione Sea Shepherd Italia nell’ambito dell’Operazione Siracusa – in collaborazione con la Guardia Costiera, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato e la Polizia Ambientale per le missioni di sorveglianza mirate alla repressione della pesca illegale, al contrasto del bracconaggio e alla conservazione di uno dei santuari marini più significativi dell’Italia – è stato oggetto di un deplorevole atto di sabotaggio. Individui non ancora identificati hanno danneggiato le quattro gomme con un coltello, rendendo il veicolo inutilizzabile (vedi la foto)”.
I volontari di Sea Shepherd: “Presentata una formale denuncia presso le autorità giudiziarie competenti e la Procura della Repubblica”
Immediatamente, prosegue la nota stilata dai ‘guardiani del mare’, “Gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti immediatamente sul luogo del reato per effettuare le indagini necessarie e raccogliere elementi utili all’identificazione degli autori di questo atto che giudichiamo grave e inequivocabilmente intimidatorio. Le autorità stanno esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona per assistere nelle indagini. Tanto l’Ente Area Marina Protetta quanto la Fondazione Sea Shepherd Italia hanno presentato una formale denuncia presso le autorità giudiziarie competenti e la Procura della Repubblica, per proteggere le operazioni legali intraprese a difesa dell’ambiente”.
Il Presidente di di Sea Shepherd: “Queste minacce e intimidazioni non scalfiranno la nostra determinazione a perseguire la giustizia per la protezione dei mari”
Quindi gli attivisti tengono a sottolineare che “La Fondazione Sea Shepherd Italia si impegna a non cedere a simili minacce e ribadisce il proprio incondizionato impegno per la salvaguardia della biodiversità marina. Continuerà senza sosta le proprie azioni a difesa delle meraviglie sommerse custodite dall’Area Marina Protetta del Plemmirio”.
A tal proposito il Presidente di Sea Shepherd Italia, Andrea Morello, dichiara: “Le intimidazioni ricevute dimostrano che l’azione diretta sta sortendo effetti positivi: miriamo a sradicare l’economia illegale legata alla pesca INN (Illegale, Non Dichiarata e Non Regolamentata). Il bracconaggio marino è una piaga che va estirpata. Ogni giorno, volontari provenienti da tutta Europa collaborano strettamente con la Capitaneria di Porto e altre autorità per il bene del nostro Paese. Queste minacce e intimidazioni non scalfiranno la nostra determinazione a perseguire la giustizia per la protezione dei mari, ma anzi, rafforzeranno la determinazione dei volontari e delle autorità nel contrasto attivo al crimine, fino a ripristinare la legalità. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, invitiamo a visitare il nostro sito web ufficiale e i nostri canali social”.
Ecco il video girato dagli attivisti della Fondazione Sea Shepherd Italia
Max