(Adnkronos) – “Non sottovalutare perdita dell’udito, acufeni e vertigini. E’ necessario tenere sotto controllo l’orecchio, perché può dirci che qualcosa non va. C’è infatti una connessione tra disturbi uditivi e malattie neurodegenerative”. Lo afferma Arianna Di Stadio, docente di otorinolarngoiatria all’università di Catania e ricercatore onorario presso il Laboratorio di neuroinfiammazione dell’Ucl Queen Square Neurology di Londra, che presenta uno dei suoi studi sul tema al Congresso nazionale della Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurghia cervico facciale (Sio), in corso a Roma dal 25 al 28 maggio.
“La perdita dell’udito transitoria, così come l’acufene (fischio nell’orecchio) e le vertigini – spiega – possono essere sintomo sia di condizioni assolutamente benigne, come un abbassamento di pressione, ma ad oggi sappiamo che possono anche essere il sintomo precoce di alcune malattie del sistema nervoso centrale. Disturbi che possono essere causati da un problema all’interno dell’orecchio, ma dipendere anche da un’infiammazione delle strutture deputate all’udito e all’equilibrio che si trovano nel cervello”. La sclerosi multipla, l’Alzheimer e alcune forme di demenza “sono caratterizzate da fenomeni di neuroinfiammazione che può essere cronica e progressiva, come nel caso dell’Alzheimer, oppure intervallata da momenti di assoluta normalità e riattivazione di malattia, come nella sclerosi multipla”, chiarisce l’esperta che ha già presentato lo studio sulla connessione tra i deficit uditivi e le malattie neurodegenerative all’università di Stanford.
“Ad oggi – ricorda Di Stadio – sappiamo che la neuroinfiammazione è un normale processo in alcune persone predisposte o in caso di malattie acquisite come ad esempio il Covid-19, ma può assumere un carattere negativo e determinare una serie di malattie del sistema nervoso”. Per questo “la presenza dei disturbi dell’udito, e anche dell’equilibrio, che insorgono improvvisamente in un paziente giovane e apparentemente in buona salute” non vanno trascurati. Da “studi con l’Ucl di Londra, la Sapienza di Roma e la Wayne State University di Detroit – dettaglia la specialista – abbiamo scoperto che questi sintomi potrebbero indicare una patologia, come la sclerosi multipla, al suo esordio”.
Non solo. Uno studio pubblicato su ‘Multiple Sclerosis and Related Disorders’, ha evidenziato che la presenza del sintomo uditivo può essere collegata alla fase di riattivazione della sclerosi, motivo per cui la presenza di questo problema, specialmente nei pazienti che hanno già una diagnosi di questa malattia, non va sottovalutato; in presenza di un ovattamento uditivo, di una vertigine che dura parecchi giorni, di un fischio all’orecchio continuo che non ha causa apparente (un concerto o la discoteca la sera precedente), il consiglio dell’esperta è di “rivolgersi allo specialista per ulteriori accertamenti. Infatti, l’identificazione precoce di una fase di riattivazione della sclerosi multipla permette di iniziare tempestivamente un trattamento e il ridurre rischio di disabilità”.
Diversi studi, dunque, “hanno evidenziato che l’orecchio potrebbe manifestare per primo i segni di alcune malattie del sistema nervoso, ma non solo; infatti, poiché l’orecchio è una struttura molto piccola, i fenomeni di infiammazione che vi avvengono possono determinare un sintomo, facilmente identificabile dal paziente. Quindi ascoltare l’orecchio è molto importante”, raccomanda Di Stadio, insistendo sull’importanza della diagnosi precoce.
La sclerosi multipla è una delle più comuni cause di disturbi neurologici nella popolazione giovane e di mezza età, e affligge più le donne che gli uomini, poiché ha una base autoimmune e il sistema immunitario delle donne è più attivo. Questa malattia è più frequente nei Paesi di Nord America, Nord Europa e Nord Italia, e la causa dell’esordio è una combinazione di genetica e fattori ambientali. La malattia colpisce 1.800-2.000 persone all’anno. L’identificazione precoce sia dei sintomi d’esordio della malattia che delle sue riattivazioni è di vitale importanza per il trattamento medico e per evitare la diffusione della neuro-infiammazione. La sclerosi multipla è una delle più comuni cause di disabilità nella popolazione under 30.