“Vivevano in un clima di terrore, per la paura di subire percosse dai loro aguzzini”, segregati (e videosorvegliati), in un angusto e buio garage di 42 metri quadrati. Così sostituto procuratore di Pavia, Roberto Valli, ha riassunto la vicenda horror vissuta da madre e figlio, tenuti in vita esclusivamente per mantenere con le loro pensioni i due aguzzini-conviventi. La madre (78 anni) ed il figlio (38), entrambi con problemi mentali, da anni erano costretti in condizioni disumane, senza nemmeno poter disporre dei servizi igienici. Come hanno rivelato i carabinieri, che hanno effettuato il blitz librando di due malcapitati, Lambiente era poco illuminato e areato, e privo dei servizi igienici: le vittime erano costrette a defecare in secchi o in giardino, pulendo loro stessi il terreno che sporcavano, Per lavarsi, anche se in modo molto sommario, utilizzavano il tubo dellacqua in giardino e non avevano a disposizione altri indumenti oltre a quelli indossati. Mangiavano soltanto una volta al giorno, alla sera e non sempre cibi cotti. Ieri sera i carabinieri hanno fatto irruzione nel villino sito nel piccolo comune di Cozzo, rimanendo stupefatti: madre e figlio stavano riposando su due lettini in plastica (come quelli da piscina), accanto buttate li – coperte e lenzuola, vecchi mobiletti e diversi contenitori utilizzati come wc. Dopo aver trasportato i due allospedale di Vigevano, i militari hanno sequestrato lintero stabile. I due conviventi (lui sarebbe il fratellastro delluomo segregato), sono stati quindi tradotti presso i carceri di Pavia e Vigevano, con i reati di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, riduzione in schiavitù, circonvenzione di incapace e abbandono di persona incapace. A stupire gli inquirenti, mentre i carabinieri stanno cercando di fare luce sullintera vicenda, ciò che inquieta gli inquirenti è come mai, in un paesino che conta appena 370 abitanti, che nessuno si sia reso conto della situazione, vicini compresi. Non si escludono quindi anche altre denunce per favoreggiamento.
M.