(Adnkronos) –
La spesa per il gioco online cresce del 45% nel 2020 e per il 2021 viene stimato un gettito record di 887 milioni. E’ il quadro che emerge dal “percorso di studio sul settore dei giochi in Italia” condotto dalla Cgia di Mestre in collaborazione con il Centro Studi As.tro presentato oggi a Roma. Nel corso degli anni è quindi cresciuto in maniera rilevante anche il gettito per l’erario. Dal 2015 al 2020 il dato è triplicato (da 212 milioni a 634 milioni di euro), mentre nel 2021 si stima che abbia raggiunto un ammontare di almeno 887 milioni di euro.
Particolarmente rilevante è il balzo dell’online nel 2020, in concomitanza con il lockdown della rete fisica: la crescita è stata del 45% (la spesa è passata dai 1,8 miliardi di euro del 2019 ai 2,6 del 2020), mentre per il 2021 si stima un aumento del 66% sul 2020, con una spesa vicina ai 4,5 miliardi (4.439 milioni di euro). A crescere è anche il tasso di incidenza della spesa online sulla spesa totale del gioco lecito, passato da poco più del 4% nel periodo 2012-2015 a oltre il 20% nel 2020.
Il susseguirsi dei provvedimenti di sospensione dell’attività degli apparecchi da gioco, in particolare slot machine e videolottery durante il covid, con 166 giorni di lockdown nel 2020 e da 151 a 178 giorni nel 2021 a seconda delle regioni, ha portato le aziende a lunghissime chiusure forzate che oscillano da 218 fino a 245 giorni consecutivi. Tale blocco è ricaduto pesantemente sulla raccolta, che rispetto al 2019 è precipitata del 60%, con una corrispondente riduzione del gettito e dei margini della filiera. Per quanto riguarda il biennio 2020-2021, la discesa per il fatturato Vlt è stata di almeno il 63% rispetto al 2019, mentre per le Awp si registra un decremento di almeno il 46%.
In particolare, il gettito del Preu si è ridotto del 52%, passando da 6,7 miliardi del 2019 a 3,2 miliardi di euro. E’ quanto emerge dalla ricerca “percorso di studio sul settore dei giochi in Italia” condotto dalla Cgia di Mestre in collaborazione con il Centro Studi As.tro presentato oggi a Roma. A determinare l’ulteriore taglio è stato il concorso di altri elementi, in primis l’inasprimento del prelievo erariale: la crescita continua delle aliquote a partire dal 2015 e fino al 2021 ha comportato una forte riduzione del margine della filiera, con un crollo del 50% per le videolottery (da 1,5 miliardi di euro a 767 milioni) e di quasi il 60% per le slot machine (da 3,3 miliardi a 1,3 miliardi).