![job_cafe_nuovo_ufficio_di_collocamento_in_corso_di_porta_vittoria_realizzato_col_contributo_della_provincia_di_milano_per_aiutare_nella_ricerca_di_lavoro_con_colloqui_diretti_e_proposte_in_bacheca](https://www.italiasera.it/wp-content/uploads/2021/10/job_cafe_nuovo_ufficio_di_collocamento_in_corso_di_porta_vittoria_realizzato_col_contributo_della_provincia_di_milano_per_aiutare_nella_ricerca_di_lavoro_con_colloqui_diretti_e_proposte_in_bacheca-640x426.jpeg)
E’ il futuro delle competenze il terreno su cui si gioca un pezzo importante della sfida per la crescita del Paese e delle imprese. Lo dimostrano i primi esiti dello studio predittivo EY-ManpowerGroup, giunto alla sua seconda edizione, che indicano che l’incertezza sul mercato del lavoro sta aumentando esponenzialmente. Sono più dell’85% le professioni attualmente censite la cui domanda cambierà in modo significativo: in aumento (37%), ma soprattutto in diminuzione (ben 48%).
“L’indicatore di rischio che abbiamo sviluppato sulla base del modello suggerisce che oltre il 50% della forza lavoro è occupata in professioni la cui domanda calerà in modo significativo: per questi lavoratori è urgente mettere in campo sin da subito imponenti investimenti in riqualificazione e riconversione professionale” ha spiegato Andrea D’Acunto, People Advisory Services Leader di EY in Italia.
La domanda di lavoro si polarizzerà sempre di più verso i profili professionali a qualifica medio-alta e alta e per il 94% delle professioni attualmente censite occorre prevedere investimenti in riqualificazione e riconversione. Nei prossimi 5 anni si prevede un gap strutturale tra domanda di lavoro e offerta di laureati in uscita dalle università italiane di 35 – 46 mila unità all’anno, legato al fatto che il numero dei laureati in Italia è in calo anche per i primi effetti della curva demografica.