Con la prossima Legge di Stabilità, del 2017, entrerà in vigore il nuovo sistema pensionistico anticipato (Ape), che permetterà di cessare il rapporto lavorativo con delle piccole penalizzazioni. Si potrà, dunque, lasciare il lavoro ad un età di 63 anni, anziché 66 come prevedeva il governo Monti nel 2001. Chi sceglierà questa soluzione, come ricorda ’laleggepertutti.it’, avrà una penalizzazione variabile tra il 3 e il 4% a seconda degli anni di anticipo del reddito effettivo. Percentuale variabile che potrebbe scendere all1% per chi percepisce importi minimi o per chi è disoccupato da tempo, oppure superare il 6%, per gli importi più onerosi. Il governo, inoltre, ha al vaglio la possibilità di effettuare un ulteriore taglio sulla parte contributiva per il calcolo del montante accumulato, ovvero il coefficiente delletà effettiva del ritiro del lavoro, invece di quello previsto per letà minima di pensionamento. Il conclusione, il primo caso, ovvero lo stop anticipato, è più penalizzante rispetto al secondo. Nel periodo di pensione anticipata, lassegno sarà erogato grazie al contributo di un prestito bancario o assicurativo, che sarà parzialmente a carico del lavoratore, che dovrà restituire i soldi anticipati a rate negoziabili. Lo Stato, invece, farà da garante per quanto riguarda la quota relativa agli interessi, ovvero interverrà con un impatto tra il 5 e il 20% dellimporto della pensione. Interventi del governo anche per i lavori usuranti, per salvaguardare i lavoratori che operano in condizioni particolari. Infine, è al vaglio, previsto sul Jobs Act, anche un contributo di 80 euro rilevante per le pensioni minime.
D.T.