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    Pensione a 67 anni per i dipendenti comunali di Roma: le opzioni in Manovra

    Dal 2024, i dipendenti comunali di Roma potranno scegliere di lavorare fino a 67 anni, uniformandosi al settore privato. La Legge di Bilancio introduce questa possibilità per chi preferisce rimandare la pensione, abbandonando l’obbligo di pensionamento a 65 anni. Restano alcune incertezze sulle regole per chi desidera andare in pensione prima, con il rischio di riduzioni sull’assegno mensile. La misura mira anche a trattenere personale strategico nei comuni, mentre si discute il blocco del turnover e nuove assunzioni per il Giubileo 2025.

    Uniformazione della pensione tra pubblico e privato

    Dal primo gennaio 2024, l’età pensionabile per i dipendenti pubblici verrà equiparata a quella del settore privato, raggiungendo i 67 anni. Attualmente, i lavoratori pubblici sono obbligati ad andare in pensione a 65 anni, a condizione di avere accumulato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi, possibilità spesso legata al riscatto degli anni universitari.

    Con la nuova norma, chi compie 65 anni potrà scegliere di rimanere in servizio per altri due anni, a patto che le condizioni contrattuali lo permettano. Questa modifica punta a ridurre il divario tra i settori e offrire maggiore flessibilità ai lavoratori prossimi alla pensione.

    Pensione anticipata: possibilità e limiti

    Nonostante l’introduzione della scelta di lavorare fino a 67 anni, la nuova normativa consente comunque il pensionamento anticipato tra i 65 e i 67 anni, a patto di soddisfare i requisiti contributivi minimi.

    Tuttavia, per chi opta per l’uscita anticipata potrebbe verificarsi una decurtazione sull’importo mensile della pensione. Questa possibilità resta soggetta a ulteriori chiarimenti legislativi e dipenderà dall’interpretazione delle norme sui diritti acquisiti.

    Secondo le stime del Comune di Roma, il cambiamento potrebbe riguardare una cinquantina di dipendenti all’anno, in gran parte già in possesso dei requisiti contributivi richiesti.

    Trattenere i dipendenti strategici nei comuni

    La Legge di Bilancio 2024 prevede anche che gli enti locali possano mantenere in servizio fino al 10% del personale pensionabile ritenuto essenziale per il funzionamento amministrativo o per la formazione dei neoassunti.

    Questa misura permette di evitare soluzioni temporanee e complesse, come collaborazioni gratuite, adottate in passato per figure di rilievo. Inoltre, le amministrazioni locali possono scegliere di prorogare il servizio per garantire continuità operativa, soprattutto in settori critici come la polizia locale e i servizi educativi, particolarmente rilevanti in vista del Giubileo 2025.

    Un altro tema centrale della Manovra riguarda il turnover, fissato al 75%: ogni mille dipendenti che lasciano, ne possono entrare 750. Questo tetto, basato sulle risorse economiche e non sul numero effettivo di lavoratori, mira a contenere le spese pubbliche.

    Tuttavia, il Campidoglio ha espresso forti opposizioni, chiedendo deroghe e fondi aggiuntivi per assumere 3.000 nuovi lavoratori, necessari per affrontare le esigenze del Giubileo.

    Le trattative tra Comune e governo includono anche interpretazioni divergenti sulle soglie di spesa: mentre il Ministero dell’Economia sostiene che Roma abbia margini per nuov