Nel fine settimana si è svolta la celebrazione del quarantennale del Comune di Ciampino, che nel
corso di qualche decennio è passata da borgata tra Marino e la periferia di Roma a guadagnarsi
il titolo di Città e intitola il teatro comunale all’illustre concittadino Vincenzo Cerami, scomparso
l’anno scorso.
Proprio per ricordare questo evento, l’amministrazione comunale ha dedicato a Cerami l’attuale
teatro ancora in costruzione, di Piazza Giorgio Viola, dove sorgeva molti anni fà l’ex Enopolio a
pochi metri dalla stazione ferroviaria.
Un omaggio, nei confronti di uno scrittore, giornalista e sceneggiatore che nel corso della
sua carriera è riuscito a mescolare la letteratura con lo spettacolo e che con le sue opere
ha contribuito alla crescita culturale del nostro Paese. Quella di Cerami è stata una vita che
spaziava tra teatro, opere letterarie e cinematografia, negli anni 50’ è stato allievo di Pier Paolo
Pasolini proprio a Ciampino e in seguito candidato all’Oscar nel 1999 per aver sceneggiato “La
vita è bella” con Roberto Benigni.
Lo spettacolo, la location che di per se’ ancora in costruzione, hanno contribuito alla riuscita
dell’evento. Quei muri ancora ruvidi sporchi e polverosi, fasci di luce che partivano da terra
per poi incanalarsi dietro file di colonne spoglie, la poesia cantata da Donatella Pandimiglio, la
musica del maestro Roberto Gori che ha accompagnato per l’intero spettacolo le coreografie di
Antonio Di Vaio, hanno fatto si’ che la riuscita di questo evento sia stata impeccabile. Nel corso
della serata sono stati trasmessi alcuni spezzoni tratti da Film, sceneggiati da Cerami, come “Un
Borghese Piccolo Piccolo” con Alberto Sordi. “Quanto t’ho amato”, scritta da Roberto Benigni
con la collaborazione musicale di Nicola Piovani. Concludendosi con uno spezzone de’ “La Vita è
Bella”.
Tra le file le persone osservavano e pian piano sui loro volti si accennava un sorriso, si respirava
un aria di passato, di un passato non troppo lontano, di un passato Ciampinese. Da coppie più
anziane che ricordavano il loro vecchio paese, a famiglie che portavano i figli che quasi increduli
osservavano il frutto di quella che è tutt’ora è la loro città.
La serata si è conclusa con i doverosi ringraziamenti all’Amministrazione Comunale e alla
Regione che ha patrocinato l’evento. Le luci che hanno dato vita a questo spettacolo sono ormai
spente e quello che è stato il luogo che ha vissuto per queste sere la magia del teatro, domani
mattina tornerà ad essere un semplice cantiere che ha avuto il privilegio di essere teatro, ancor
prima di diventarlo.