Le fatiche di Europa League nelle gambe, un avversario con l’acqua alla gola e con un nuovo allenatore in panchina esperto in missioni impossibili, l’assenza di Dybala alle prese con un nuovo infortunio. Quella col Sassuolo, per la Roma, si presentava con tutte le premesse della cosiddetta partita trappola.
Con Aouar nel terzetto offensivo a destra a sostituire il campione argentino (scelta azzardata e infelice vista la prova incolore del calciatore algerino) e un centrocampo più compassato del solito, i giallorossi hanno faticato molto nel pt a creare gioco e occasioni (solo due colpi di testa di Lukaku, non proprio la specialità del centravanti belga) e hanno anche dovuto sostituire Spinazzola, il più propositivo e in palla del gruppo, per il solito fastidio muscolare all’adduttore.
Poche idee, ritmo lento, passaggi orizzontali, Sassuolo ben organizzato e pronto a chiudere tutti gli spazi e la sensazione che la gara avrebbe potuto sbloccarsi solo con una giocata di un campione. Detto, fatto ed ecco Lorenzo Pellegrini al 50’ portare in vantaggio i giallorossi con un magnifico tiro a giro dal limite dell’area. Migliore in campo per qualità e quantità (percorre 11 km di media dice De Rossi a fine gara rispondendo a una nostra domanda sullo straordinario stato psicofisico del giocatore) e libero di muoversi in ogni zona del centrocampo, Pellegrini, che ammonito salterà la trasferta di Lecce nel lunedì di Pasqua, è l’anima di questa Roma. Dimenticati gli anelli di mourinhiana Lorenzo il magnifico ha fatto saltare in aria i 66.871 dell’Olimpico (record di spettatori per la Roma dopo la riapertura degli stadi al 100% della capienza post Covid) che gli hanno tributato la meritata standing ovation.
Poi, la possibilità di raddoppiare con Lukaku che si divorava il raddoppio su bell’assist di Cristante e la sofferenza finale con l’autopalo di Llorente deviato da Svilar a certificare che De Rossi è anche un generale fortunato oltre che capace.
Ed ora, dopo 7 vittorie, 1 pareggio e una sola sconfitta in campionato, arriva la meritata e salutare sosta di campionato che permetterà il recupero degli infortunati (Dybala, Smalling, Renato Sanches) in vista del doppio big match (derby e gara di andata dei quarti di Europa League a Milano) che attende i giallorossi alla ripresa.
Chiusura con un bentornato a Tammy Abraham, per la prima volta in panchina col Sassuolo e ormai in rampa di lancia per il suo ritorno in campo.
Ci sarà bisogno anche di lui.
Svilar 6,5, Karsdorp 5,5 (dal 69’ Celik 6), Mancini 6,5, Llorente 6, Spinazzola 6,5 (dal 36’ Angelino 6), Cristante 6, Paredes 6, Pellegrini 8, Aouar 5 (dal 69’ Baldanzi 6,5), Lukaku 5 (dall’85’ Azmoun sv), El Shaarawy 5,5 (dall’85’ Huijsen sv).
All. De Rossi 6
Claudio Fontanini