PEDOFILIA, TELEFONO AZZURRO: NEL 2013 AUMENTATE LE SEGNALAZIONI DEGLI ABUSI

Sono aumentate le segnalazioni di abuso sessuale su bambini e adolescenti raccolte da Telefono azzurro. Nel 2013 i casi gestiti dalle linee di ascolto ed emergenza e dalla chat sono stati 240, pari a circa il 4,9% del totale delle consulenze. In particolare, le segnalazioni alla linea di emergenza 114 sono passate dal 4,6% del 2012 al 7,9% del 2013. I dati sono stati presentati oggi, presso la sala Capitolare del Senato, da Telefono azzurro in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. Da aprile 2013, sottolinea Telefono azzurro, sono in aumento anche i casi di pedopornografia e adescamento online (dal 4,4% e al 4,9% delle segnalazioni al 114). “Occorre un registro permanente per raccogliere dati sulla condizione dei bambini vittime di violenza sessuale e un aumento delle risorse per il contrasto degli abusi”, ha detto il presidente di Telefono azzurro, Ernesto Caffo, lanciando un appello a Parlamento e Governo. Le vittime sono soprattutto femmine (oltre 70%) e hanno meno di 10 anni (oltre 40%); la maggior parte degli abusi è messa in atto da persone conosciute. Aumentano le violenze perpetrate da coetanei: rispetto ai casi segnalati al 114, in un anno si è passati dall’1,4% al 2,4%. In aumento anche gli abusi perpetrati su minori stranieri: le vittime sono passate dal 19% al 31% del totale dei bambini non italiani che hanno chiesto aiuto. Secondo i dati Istat in Italia nel 2012 le denunce all’Autorità giudiziaria sono state: 558 per atti sessuali, 120 per corruzione di minorenne e 380 per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Solo nel nostro Paese sarebbero 80.000 le persone che partono ogni anni per un viaggio alla ricerca di rapporti sessuali con minorenni, il 60% sono occasionali, il 35% abituali e il 5% pedofili. “Sono fenomeni che si stanno intensificando per numero e gravità – ha osservato il direttore del servizio di Polizia postale e delle Comunicazioni, Antonio Apruzzese – anche a causa dell’uso distorto dei social media. Occorre un’attività investigativa più mirata e una prevenzione avanzata”.